La Regione Lazio è sempre stata in zona gialla: “colore” che ha confermato anche ieri dopo il monitoraggio settimanale dell’ISS. Cinque le regioni finite nella fascia arancione, tutte le altre, ancora una volta anche il Lazio, sono gialle. Ma questo, ha spiegato l’assessore D’Amato sulle pagine del Messaggero, non deve assolutamente portare ad un allentamento dei comportamenti individuali. Tutt’altro: bisogna continuare sulla linea del rigore e della massima prudenza per arginare il virus. Non è un libera tutti perché il rischio di diventare arancioni, e quindi di dover rispettare ulteriori misure restrittive, potrebbe anche esserci visto che l’Rt ha sfiorato l’1. Numero che potrebbe anche essere superato la settimana prossima e che porterebbe, di fatto, la Regione in zona arancione. “Non posso escluderlo” – ha dichiarato D’Amato.
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Coronavirus nel Lazio: il punto della situazione
I nuovi casi nel Lazio continuano ad aumentare e si vedono i primi effetti delle feste di Natale: stando alle parole dell’assessore D’Amato, sono cresciuti i focolai in ambito familiare, ma nonostante questo la curva si può ancora gestire. Solo nelle ultime 24 ore si sono registrati 1.543 nuovi casi con un aumento dei morti e delle terapie intensive.
Nonostante le misure in vigore a livello nazionale, la Regione ha deciso di slittare ancora una volta la riapertura delle scuole superiori che, a Roma e in tutto il Lazio, riapriranno il 18 gennaio: fino a quella data gli studenti continueranno a seguire le lezioni a distanza.