Lunedì prossimo, 11 gennaio, per molti studenti tornerà il momento di rientrare a scuola per le lezioni in presenza. Ma, a una manciata di ore dalla “prima campanella”, i dubbi e le perplessità sono davvero tante.
In queste ore abbiamo ricevuto una lunga lettera redatta dai rappresentanti di classe dei genitori dell’I.I.S. Blaise Pascal che esprimono il loro disaccordo su quanto stabilito dalla scuola. La missiva è stata recapitata al Prefetto, ai Sindaci di Pomezia e Ardea oltre che alla Dirigente Scolastica e al Prefetto di Roma.
Pomezia: la lettera dei genitori degli alunni del Pascal
Mamme e papà, nel loro testo, si rendono perfettamente conto «dell’enorme lavoro svolto in questo periodo di emergenza sanitaria dall’I.I.S. “B.Pascal”, in particolare dalla dirigente scolastica ma anche dai docenti e dal personale scolastico tutto» e «della difficoltà della scuola di organizzarsi attenendosi a disposizioni governative in continuo cambiamento».
Pur tuttavia i genitori, in merito alle nuove disposizioni che scatteranno la settimana prossima, si dichiarano «in totale disaccordo sia con la scelta degli orari scaglionati, sia con la scelta di fare lezione anche di sabato». Anche se tale scelta «di scaglionare le entrate nasca dalle Autorità per risolvere il problema del sovraffollamento dei mezzi di trasporto pubblici nelle città» i genitori ritengono che non sia una scelta «assolutamente adeguata per una zona di provincia come la nostra».
Il liceo B. Pascal ha infatti un bacino di utenza molto vasto che comprende diversi comuni limitrofi. «In particolare – proseguono – la fascia oraria che vede l’ingresso degli studenti alle 10 e l’uscita alla 15/16 è quella che certamente desta maggiore perplessità».
I disagi del nuovo orario scolastico: problemi maggiore per chi viene da fuori
La lettera va avanti: «Tale fascia oraria infatti, comporterebbe delle gravi difficoltà organizzative per le nostre famiglie, in particolare per quelle che non risiedono a Pomezia. Molti degli alunni provenienti dai Comuni limitrofi infatti vengono normalmente accompagnati a scuola dai propri genitori prima che questi entrino a lavoro e riportati a casa durante la pausa pranzo lavorativa, circostanza ovviamente che non sarà più possibile con questi orari».
«Ci sarebbero particolari difficoltà soprattutto per le famiglie con più figli, sia frequentanti lo stesso liceo Pascal che altri istituti, poiché si dovrebbero destreggiare tra orari diversi di entrata e uscita finendo per restare tutto il giorno a disposizione dei figli».
L’allarme da Ardea. «Particolari criticità si rilevano per gli alunni provenienti dal Comune di Ardea e dalle zone di Tor San Lorenzo, Nuova Florida e Castagnetta in quanto zone non adeguatamente servite dai trasporti pubblici. Normalmente infatti, i ragazzi di queste zone hanno a disposizione un pullman comunale che effettua una corsa mattutina per l’entrata ed uno per l’uscita, mentre, data la posizione in cui si trova il liceo, non possono usufruire del Cotral in quanto non vi sono fermate vicine alla scuola».
«Gli assembramenti? Resterebbero»
I genitori ritengono inoltre che la proposta degli orari scaglionati non risolverebbe il problema degli assembramenti. «Temiamo che i ragazzi finirebbero per assembrarsi alle 8 davanti al liceo in attesa di entrare alle 10 (non avendo modo di raggiungere la scuola più tardi) o peggio ancora in qualche bar o in qualche casa con conseguenze facilmente intuibili per quanto riguarda i contagi».
«A tutto questo si deve necessariamente aggiungere l’enorme disagio pratico in cui si troverebbero i ragazzi per quanto riguarda lo studio pomeridiano. Tornando a casa così tardi, ci chiediamo quando potrebbero fare i compiti o dedicarsi al recupero e al potenziamento delle competenze».
«Riteniamo infine – conclude la lettera – che il ritorno in presenza a scuola dei nostri figli debba avvenire soltanto quando sarà possibile garantire loro una vera sicurezza e una vita scolastica corretta comprensiva di orari di ingresso e di uscita adeguati».