Storia a lieto fine per Maria Rosa, la nonnina sparita di casa, in via Filarete, in zona Torpignattara, il 4 gennaio scorso. Sui social si sono subito rincorsi gli appelli per ritrovare il prima possibile Maria Rosa, una donna anziana e fragile affetta da Alzheimer. Una catena di messaggi e una grande macchina della solidarietà che, come sempre in questi casi, si mette in moto. Grazie proprio a questo la signora è stata ritrovata e sta bene, merito anche e soprattutto di Raffaella, la moglie del noto sceneggiatore e regista Francesco Bruni che così su Facebook si è lasciato andare ad un lungo post.
“Raffaella si è accorta che un’anziana signora faticava a scendere dall’autobus, l’ha aiutata, è scesa con lei, si è offerta di accompagnarla a destinazione. Nel frattempo le ho raggiunte anch’io. In breve ci siamo resi conto che la signora si era smarrita, le sue indicazioni erano contraddittorie, sosteneva di doversi recare in una via che risultava all’altro capo di Roma. Abbiamo chiamato il 112, siamo rimasti con lei: è una signora eritrea, sparuta ma distinta (come tutti gli eritrei), parla bene l’italiano ma ha una gran confusione in testa. Arriva la pattuglia, sono cortesi ma non molto empatici, e soprattutto sembrano automaticamente convinti che si tratti di una senza fissa dimora. Decidono di chiamare il 118. Nel frattempo piove piove e piove, la signora è bagnata e ha freddo, tossisce. La Raffi ha l’intuizione geniale di chiamare un amico eritreo di Arturo, glielo passa, parlano nella loro lingua; io nel frattempo le scatto una foto e la invio a questo amico. Arriva l’ambulanza, la Raffi convince la signora a salire, la portano al Policlinico. Arrivati a casa, l’amico eritreo richiama: diffondendo la foto nella comunità, ha subito trovato i parenti, che sono già in viaggio verso l’ospedale. La signora soffre di Alzheimer. Nel frattempo sono passate circa due ore. Tutto bene quel che finisce bene“.