Hanno in comune lo stesso destino: sono state trovate lo stesso giorno, il 3 gennaio, sul litorale romano, una a Ostia, l’altra a Torvaianica. Entrambe sono state portate al “Pronto soccorso del mare” del parco acquatico di Zoomarine, dove hanno prestato le prime cure. Loro, Loto e Iris, sono due esemplari di tartarughe marine ‘Caretta Caretta‘, entrambe spiaggiate ed entrambe destinate a morte certa se non fosse stato per un destino benevolo sotto forma dei due “angeli” che li hanno trovati.
La storia di Loto, la minuscola tartarughina
Loto è minuscola: lunga appena 10 cm, pesa circa 45 grammi. E’ una “cucciola”, pochi mesi di vita, nata presumibilmente la scorsa estate. E’ stata trovata spiaggiata a Ostia da un referente della rete TartaLazio. La tartarughina, finita sulla sabbia a causa delle mareggiate, era in forte difficoltà e dava segni di spossatezza: non riusciva a tornare in acqua e sarebbe sicuramente morta nel giro di poco tempo. Fortunatamente non presentava lesioni esterne. E’ stata immediatamente portata a Torvaianica, al centro di recupero, dove personale esperto ha iniziato a prendersi cura di lei. Oggi è stata trasferita alla Stazione zoologica Anton Dohrn di Portici (Napoli), dove proseguirà il periodo di riabilitazione.
Iris, la tartaruga che aveva ingoiato un amo
Poteva morire in maniera atroce Iris, la tartaruga spiaggiata a Torvaianica. Molto giovane, al massimo 7 anni di età, è lunga 45 cm e pesa 5 chili. E’ stata recuperata dal reparto sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Pomezia, in collaborazione con la Capitaneria di Porto e, come nel caso di Loto, con il coordinamento della Rete Regionale Tartalazio, e la partecipazione dei volontari di Sea Shepherd. Iris aveva ingoiato una doppia lenza: le usciva sia dalla bocca che dall’ano. Inoltre aveva ingoiato un amo di circa 3 centimetri: la scoperta è stata fatta attraverso una radiografia fatta al pronto soccorso. Anche Iris, come Loto, adesso è a Portici, alla Stazione zoologica Anton Dohrn, dopo tre giorni di cure a Zoomarine. Le due tartarughine stanno bene, ma necessitano ancora di cure e riabilitazione. Per loro è stato un inizio di anno fortunato: hanno trovato chi si è preso cura di loro con amore e dedizione.