A giugno, all’età di 81 anni, Maria Luisa Lombardi, che combatteva contro l’Alzheimer, è morta a Roma. Ciò che si è scoperto, però, è davvero raccapricciante. La signora Luisa infatti, non è deceduta per cause naturali, ad ucciderla è stata la sua badante, una cinquantenne kazaka regolarmente assunta. La persona che doveva prendersi cura di lei, ha fatto esattamente l’opposto, e a 7 mesi dall’omicidio le indagini hanno portato a dei risultati sconvolgenti. Le immagini riprese da una telecamera fissata in camera da letto dell’anziana, mostrano delle vere e proprie torture da parte della badante. Questa è stata quindi accusata di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà.
Le torture
Le torture sono iniziate nel pomeriggio del 7 maggio 2020 , come riportato dal Messaggero, quando la badante trascina a peso morto la signora giù dal letto e le sferra diverse gomitate sul volto e sul torace. Poi la lascia lì, per tornare poco dopo e continuare nel pestaggio. Dopo aver finito di picchiare la donna, rimette in ordine la camera cambiando le lenzuola e pulendo Luisa dal sangue. Ma lei è forte e non morirà subito. Resisterà un altro mese per poi spegnersi il 9 giugno al San Camillo, dopo 33 giorni di agonia. Il genero, però, non si da pace e vuole vederci chiaro su cosa sia realmente accaduto. Quindi torna in casa e controlla la videocamera di sorveglianza rinvenendo delle scene raccapriccianti. La badante potrebbe rischiare l’ergastolo. L’avvocato della figlia e dei nipoti della vittima ha dichiarato: «La famiglia è estremamente provata, confida nella giustizia per questo delitto efferato».
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