Ancora pochi giorni e scadrà il cosiddetto Decreto Natale che ha disposto ulteriori misure restrittive per limitare il contagio del Covid-19 durante le festività. Dal 7 gennaio 2021 infatti si tornerà alla suddivisione dell’Italia per aree di rischio (rossa, arancione e gialla): alcune Regioni potranno sin da subito cambiare colore anche se, inizialmente, si ripartirà con il “giallo” praticamente ovunque (anche per l’Abruzzo).
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Italia divisa in zona rossa, arancione e gialla dal 7 gennaio: le Regioni più a rischio
Tra le Regioni più a rischio al momento non c’è il Lazio dove ieri, 2 gennaio, sono stati registrati nuovi 1.275 casi positivi e 24 morti.
Secondo i dati resi noti dall’Istituto Superiore di Sanità relativi alla cabina di regia per il periodo 21-27 dicembre tre Regioni/PPAA (Veneto, Liguria,Calabria) hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel valore inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2.
Altre tre (Basilicata, Lombardia e Puglia) lo superano nel valore medio, e altre tre lo sfiorano (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche).
La situazione nel Lazio
Nel Lazio la situazione complessiva di rischio è definita “moderata”. Viene segnalata tuttavia un’allerta relativa all’indicatore 2.1 ovvero “la percentuale di tamponi positivi escludendo per quanto possibile tutte le attività di screening e il “retesting” degli stessi soggetti, complessivamente e
per macro-setting (territoriale, PS/Ospedale, altro) per mese” che è in aumento e sopra la soglia del 20%.
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Posti letto Covid: la situazione aggiornata al 2 gennaio
Dal punto di vista dell’impatto dell’emergenza sui posti letto gli ultimi dati elaborati dall’Agenas posizionano il Lazio di poco sopra la soglia del 30% individuata dal Ministero della Salute.
Si tratta degli indicatori 3.8 e 3.9 che risultano “cerchiati in rosso” nel report settimanale dell’ISS.
Al 2 gennaio la Regione Lazio ha infatti una percentuale del 33% di Posti Letto di Terapia Intensiva occupata da Pazienti Covid−19 in Lazio (dati arrotondati all’unità) e del 43% considerando i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia.