Erano già mesi che una 40enne ucraina maltrattava fisicamente e verbalmente il marito: un connazionale ex campione di kickboxing alto due metri. La sera del 26 però, tra lanci di acqua bollente e umiliazione, la donna è stata arrestata in seguito ad una lite furibonda.
Come pugile lui avrebbe potuto difendersi, fermare la moglie, ma si era sempre trattenuto per il bene del figlio; purtroppo il vaso è traboccato e si è concluso con l’arresto della donna.
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Ecco cos’è successo: la violenta aggressione al marito
Presa da uno scatto d’ira la donna è andata in cucina e, afferrando il bollitore sul gas, ha lanciato l’acqua contro il marito. L’uomo, seppur sia riuscito a schivare l’acqua, è stato
colpito dal bollitore. Tra insulti e grida, la donna ha poi afferrato un soprammobile di marmo e lo ha lanciato in testa al marito. Un’arma di marmo lunga otto centimetri, che avrebbe potuto davvero spaccare la testa dell’uomo.
E lì che l’uomo stremato decide di chiamare le forze dell’ordine: due volanti della sezione Torpignattara intervengono in una casa a Centocelle.
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All’arrivo della polizia, è partita la ricostruzione terminata con l’arresto della donna. Il marito, un ex campione di kickboxing alto due metri, non ha mai reagito alle provocazioni violente della moglie.La resistenza dell’uomo è senz’altro un voto allo sport che ha praticato per anni ma anche un atto di dedizione nei confronti del figlio dodicenne. Ascoltati moglie, marito e figlio, la serata si è conclusa con l’arresto, disposto dal pm di turno antiviolenza.