Arriva da Roma la storia delle gemelline Ervina e Prefina unite per la testa e separate dai chirurghi dell’Ospedale Bambino Gesù lo scorso giugno in piena pandemia. Ad agosto il battesimo a Santa Marta da Papa Francesco. Oggi stanno bene e si preparano ad essere trasferite nella sede di Palidoro, per proseguire il percorso di riabilitazione.
Leggi anche: Roma, bimba di appena due giorni in pericolo di vita trasferita d’urgenza al Bambino Gesù (FOTO)
Roma, la storia di Ervina e Prefine
«Il sorriso delle gemelline di Bangui è il più bel dono di Natale che l’Ospedale potesse ricevere». A 7 mesi dall’ intervento di separazione eseguito all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Ervina e Prefina, le gemelline centrafricane unite per la testa, stanno bene e crescono come tutte le bimbe della loro età.
Sono pronte a trascorrere il loro ‘Natale in corsia’ con un’allegria contagiosa e tanta voglia di fare nuove conquiste. Grazie al lavoro di medici, infermieri e fisioterapisti, le piccole, due anni e mezzo d’età, ora pronunciano le prime parole in italiano e camminano. Perfezionano la tecnica contendendosi girello, la loro automobile per scorrazzare da una parte all’altra del corridoio. Ma nel reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale al Gianicolo, dove vivono da quasi 2 anni vicino alla mamma Hermine, è anche tempo di scartare i primi regali circondate dall’affetto di chi se ne prende cura giorno dopo giorno.
Leggi anche: Tor San Lorenzo, neonato cade dal fasciatoio durante il cambio: arriva l’elisoccorso
Un sorriso come regalo
«In questo anno difficilissimo per tutti, la salute dei bambini è ciò che ci spinge a perseverare nel nostro lavoro. Il sorriso e i progressi delle gemelline sono il miglior regalo di Natale che potessimo ricevere» dice Carlo Marras, responsabile della Neurochirurgia del Bambino Gesù e capo dell’équipe multidisciplinare che ha seguito Ervina e Prefina nel lungo percorso clinico e chirurgico iniziato alla fine del 2018, a pochi mesi dalla nascita, e culminato nell’intervento definitivo di separazione del 5 giugno scorso.
Il caso delle gemelline siamesi
Le gemelline siamesi, provenienti dal Centrafrica, sono nate unite per la testa. Posizionate nuca contro nuca, avevano in comune la scatola cranica e gran parte del sistema venoso: una tra le più rare forme di fusione a livello cranico e cerebrale. Una sfida difficilissima per l’équipe del Bambino Gesù che doveva assicurare ad entrambe le stesse chance di qualità di vita. Per arrivare alla separazione definitiva è stato necessario procedere per gradi con una serie di interventi molto delicati e con un intenso programma di riabilitazione.
Appena due mesi dopo l’operazione, a inizio agosto 2020, le gemelline erano pronte per ricevere il battesimo da Papa Francesco che con una cerimonia privata a Santa Marta ha voluto esaudire il grande desiderio della mamma delle piccole. Oggi Ervina e Prefina sono in ottima salute; il loro sviluppo neurologico è adeguato all’età e sono allegre e vivaci. A fine dicembre lasceranno la sede del Gianicolo per trasferirsi a Palidoro dove proseguiranno il percorso di fisioterapia e il monitoraggio del consolidamento osseo del cranio fino alla completa guarigione.
Leggi qui la storia dell’intervento delle 2 gemelline unite per la testa