Dopo il decreto Natale, nelle case degli italiani non si parla d’altro che di come ci si potrà organizzare per trascorrere le festività. Ogni legge ha i suoi inganni e sono tanti quelli già emersi che potrebbero permettere una violazione del decreto senza incorrere in sanzioni. I controlli e le restrizioni sono “rivolti alla responsabilità dei cittadini”, ha spiegato Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli studi di Milano, eppure in molti hanno già trovato degli escamotage.
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Le scappatoie nel decreto
Nel testo del presidente Giuseppe Conte si legge che tra il 24 dicembre ed il 6 gennaio 2021 sono consentiti gli spostamenti “verso una sola abitazione privata, ubicata nella medesima regione, una sola volta al giorno in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le 22, e nei limiti di due persone“. Se ne deduce che in una macchina potranno viaggiare al massimo due persone che potranno andare, ad esempio, a casa dei propri genitori, che vivono nel comune accanto.
Da questa dichiarazione emergono già due problematiche: la prima, è che utilizzando più macchine anche gruppi di sei persone potrebbero ritrovarsi nella medesima casa; la seconda invece riguarda i controlli all’interno dell’abitazione che non possono essere effettuati. “Un sistema liberal-democratico non manda la Polizia in casa, a meno che non ci sia una flagranza di reato, noi non entriamo nelle case degli italiani, è un decreto concepito come forte limite alla circolazione. Si esce con l’autocertificazione” così risponde Conte alle domande dei giornalisti sul decreto.
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La responsabilità degli italiani
Un’altra nota poco chiara è quella riguardante le visite extra-regionali per andare a trovare un anziano non autosufficiente. Ogni cittadino violando le restrizioni va incontro a probabili sanzioni, ma come si può provare che un parente over 70 abbia o meno bisogno di assistenza?
E’ chiaro che Conte si appella alla responsabilità degli italiani e sarebbe forse impossibile calcolare ogni singola scappatoia alle misure previste. E’ anche giusto però dire che gli italiani hanno più volte raggirato i precedenti decreti: cosa rende il premier sicuro che questa volta non accadrà?