“Premesso che il quadro normativo esistente presenta oggettivi impedimenti e difficoltà nel consentire l’incremento del fondo di cui all’art. 15 del CCNL 1.4.1999 e che parallelamente nonostante i reiterati solleciti, l’Amministrazione negli scorsi anni non ha mai provveduto ad adottare provvedimenti idonei ad incrementare il fondo – hanno spiegato i dipendenti – e considerato il blocco degli aumenti contrattuali, della decurtazione del fondo a seguito delle cessazioni intercorse e non ultimo l’aumento del costo della vita, l’Assemblea (punto approvato con 4 voti favorevoli ed 1 contrario, ndr) ritiene non più praticabile da subito un sistema ed un organizzazione del lavoro interna all’Ente, che ha portato negli anni una sostanziale e significativo sbilanciamento delle risorse a vantaggio di poche persone a scapito delle altre. Nello specifico non appare più sostenibile finanziare con risorse pari a 170 mila euro 15 posizioni organizzative e con ulteriori 50 mila euro 50 posizioni di responsabilità, lasciando alla produttività collettiva ed individuale la somma restante di 80 mila euro”.
“Gli importi che ne conseguono per la produttività – proseguono i rappresentanti dei lavoratori – appaiono largamente insufficienti per motivare adeguatamente una organizzazione sottodimensionata come forse in nessun altro Comune della Provincia (130 dipendenti per una popolazione di oltre 44.000 abitanti), aumentando in questo modo la distanza fra coloro che beneficiano di istituti spesso non comprensibili rispetto alla logica dell’efficientamento e coloro a cui è precluso qualunque significativo riconoscimento anche a fronte d’impegno e competenza mostrati. In ragione di ciò si dà mandato alle OO.SS. rappresentative ed alla RSU di avviare un confronto serrato con l’Amministrazione e con la delegazione trattante affinché si addivenga ad un riequilibrio sostanziale delle risorse stanziate a favore della produttività collettiva ed individuale”. Le richieste proseguono per far sì “che l’accesso alle posizioni organizzative e delle particolari responsabilità avvenga sulla base di regolamenti che riconoscano l’esperienza, la competenza, i titoli culturali e non ultimo il sistema di valutazione dell’Ente quali unici parametri per l’assegnazione degli incarichi, superando l’inaccettabile sistema dell’intuito personale, ormai configurabile come una sostanziale violazione ai principi di trasparenza e merito su cui si è incardinata fattualmente la Pubblica Amministrazione”. I dipendenti comunali sono pronti anche agli scioperi, qualora le loro richieste non venissero prese in considerazione. “In caso di mancato accordo si dà mandato alle OO.SS. di proclamare lo stato d’agitazione ovvero di agire a tutela degli interessi diffusi di tutti i lavoratori del Comune di Ardea”.