“L’uccisione dei sette cinghiali in un parco dell’Aurelio, avvenuta lo scorso ottobre a Roma, oltre a essere un accadimento terribile e disumano, a nostro giudizio assumerebbe pure i contorni di una strage programmata. Una esecuzione barbara, che si sarebbe potuta evitare se le istituzioni avessero collaborato e rispettato le prescrizioni normative. Cosa che di fatto non sarebbe purtroppo mai avvenuta. In queste settimane, infatti, con il nostro staff legale abbiamo raccolto numerose informazioni, verificando sostanzialmente il mancato pieno rispetto del protocollo di intesa per il contenimento della presenza dei cinghiali, sottoscritto da Regione Lazio, Roma Capitale e Città Metropolitana. Mancanze istituzionali assai gravi e illogiche che hanno spinto Rivoluzione Animalista a denunciare alla Procura della Repubblica il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il sindaco di Roma, Virginia Raggi. Reputiamo improcrastinabile fare chiarezza sulla tragica vicenda, nella auspicio che i giudici faranno piena luce su eventuali colpe e omissioni”.
Così, in una nota, il segretario nazionale del partito Rivoluzione Animalista, Gabriella Caramanica.