Sono scesi di nuovo in Piazza gli studenti dell’Università di Pomezia, in procinto di chiudere i battenti su richiesta dell’amministrazione comunale.
Una manciata di giovani supportati dai dipendenti del consorzio, organizzati e agguerriti ha sfilato con striscioni per le strade della città fino alla sede comunale, armati di megafoni gli universitari hanno cantano e intonato cori contro l’amministrazione pometina.
“Sono 350 gli studenti coinvolti dalla chiusura dell’Università – ha commentato la portavoce del terzo anno Marzia Petrozzi – il sindaco ci ha confermato che i corsi non cominceranno il 30 settembre per gli iscritti al 2 anno e il 15 ottobre per quelli del terzo”.
Presenti alla manifestazione anche i sindacalisti dei dipendenti del consorzio universitario, Flaicacub, Fismic e Ugl che ieri hanno incontrato il primo cittadino per cercare di salvare i 21 lavoratori del Campus Selva dei Pini.
“Abbiamo proposto di essere assorbiti nella Pomezia Servizi, abbiamo chiesto in quale modo la struttura potrebbe essere salvata – ha riferito Jessica Fedele Ugl – ma Fucci ha risposto che il personale del Comune è in esubero e che la struttura verrà salvata, ma non ha voluto dare ulteriori informazioni”.
I rappresentanti sindacali hanno anche proposto di trasferire gli uffici comunali all’interno delle mura del “Selva dei Pini” e di programmare corsi di formazione, ma anche su questi punti il sindaco non ha risposto.
Un silenzio secco è arrivato da Fabio Fucci anche oggi pomeriggio per la stampa, con la quale il primo cittadino non ha voluto parlare.
Accanto agli studenti dell’Università anche alcune mamme, che oggi, come da giorni hanno manifestato contro la decisione della giunta comunale di aumentare a 5,00 euro il servizio mensa scolastica.
Francesca Poddesu