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RINVII A GIUDIZIO A SEGUITO ARRESTI AL COMUNE DI POMEZIA, L’AMMINISTRAZIONE SI COSTITUISCE PARTE CIVILE SOLO PER LA DIPENDENTE

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piazza pomezia (4)

Il Sindaco e la Giunta hanno deliberato questa mattina la costituzione di parte civile del Comune di Pomezia nell’ambito del procedimento penale che vede coinvolta una dipendente comunale rinviata a giudizio per i reati di falsità ideologica in atti pubblici (art. 479 c.p.) e soppressione, distruzione e occultamento di atti veri (art. 490 c.p.).

“Il rinvio a giudizio di un dipendente comunale – dichiara il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci – è un fatto grave che lede il prestigio e l’immagine dell’Ente. E’ nostro preciso compito tutelare l’istituzione che rappresentiamo e i cittadini che in questa istituzione ripongono una legittima fiducia, che non deve in alcun modo essere disattesa. La nostra lotta per la legalità è nota e va applicata proprio a partire dalla struttura interna che compone la macchina amministrativa”.

La costituzione di parte civile del Comune fa riferimento al procedimento giudiziario che vede coinvolti la dirigente – all’epoca all’Urbanistica – Anna Ferrazzano, la dipendente comunale G. M., impiegata nel Edilizia privata e Gestione del Territorio del Comune di Pomezia, M. A., titolare di uno studio tecnico, C.P., una sua collaboratrice, G.C. e A.R., costruttore pometino. La vicenda trae origine da un’attività investigativa avviata nel mese di gennaio del 2011 dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pomezia. I militari hanno riferito alla Procura della Repubblica di Velletri delle anomalie riscontrate in atti relativi al settore urbanistico, per un rilevante spessore economico, tutti ad appannaggio di uno studio di ingegneria ed architettura con sede a Roma. L’indagine ha permesso di ricostruire i contatti e le relazioni esistenti tra l’U.T.C. del Comune di Pomezia e il lo stesso studio tecnico. Il G.I.P. del Tribunale di Velletri, dott. Giuseppe Cario, su indicazione del Procuratore Giuseppe Travaglini, ha condiviso l’impianto accusatorio promosso dal Pubblico Ministero nei confronti del dirigente del Comune che, per tramite della segretaria, forniva al titolare dello studio di architettura una parte delle delibere, così da poterle modificare a proprio piacimento prima dell’approvazione del Consiglio Comunale. Grazie agli elementi acquisiti con intercettazioni telefoniche, perquisizioni e sequestri eseguiti negli studi professionali e nella sede del Comune di Pomezia, è stato accertato che i personaggi coinvolti avevano prodotto una falsa proposta di deliberazione avente ad oggetto un piano particolareggiato esecutivo (PPE) in variante al piano regolatore generale (PRG) “Pomezia Centro”, che è stato sostituito a quello originariamente redatto. Per il costruttore l’accusa è anche quella di “in concorso con ignoti attraverso l’uso di violenza (esplosione colpi arma da fuoco ed uccisione del cane) nonché di minacce (profferite da ignoti in danno dell’avvocato P. fiduciario del G. B.) costringeva G. B. a sottoscrivere un accorso con la società S. srl con il quale veniva convenuto il pagamento della somma di € 250.000 quale prezzo per la mediazione del R. con il Comune di Pomezia volta a rendere edificabili i terreni della I. e il trasferimento a circa € 100.000 di un lotto di mq. 5.500 (valore € 1.000) dalla I. srl alla S. srl”.

 

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