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ACQUA, GLI “ATO” DEVONO RIMBORSARE I COMUNI

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Quando recentemente sulla scalinata del Comune esposi il cartello che tenevo in mano, fui oggetto di dileggio e scherno da parte di più di una persona. Intervistato da Francesca Poddesu, dichiarai che oltre a mantenere l’acqua bene comune, richiamavo l’attenzione sul tentativo di trasformare la remunerazione del capitale investito (norma abolita col referendum del 12 e 13 giugno 2011) in non precisati rimborsi di oneri finanziari. In pratica si tentava di stravolgere ancora una volta la volontà referendaria come avvenne per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, trasformato in rimborso elettorale. Nel corso dell’intervista affermai che dal candidato sindaco vincente mi aspettavo chiari segnali e impegni in tal senso.\n\nOrbene, il momento è giunto. L’Autorità Garante per l’Energia Elettrica ha sancito che entro la data del 26 settembre 2013 gli ATO , le gestioni comunali affidate a terzi, dovranno rimborsare qanto indebitamente percepito fino al 31 dicembre 2011. Sarebbe auspicabile la revisione dei meccanismi contabili, molto criticati, che regolano le tariffe per il 2012 e il 2013; anche in questo caso i sindaci aderenti agli ATO possono dire la loro. Cosa avverrà?\nValentino Valentini

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