Ennesimo tragico risvolto della crisi economica, a Pomezia, dove oggi, poco prima delle 14:00 F. B., imprenditore 47enne, si è tolto la vita sparandosi un colpo di pistola alla tempia. L’uomo, titolare di un’azienda ortofrutticola con sede in via Tito Speri, poco dopo l’ora di pranzo si è allontanato dai dipendenti e si è chiuso nel suo ufficio. Pochi attimi dopo nell’edificio è esploso un colpo d’arma da fuoco. Immediati i soccorsi dei dipendenti presenti in azienda, che hanno chiamato il 118. Ma al loro arrivo i sanitari – nonostante abbiano provato a rianimare l’uomo – hanno dovuto constatare il decesso. Sono stati gli stessi operatori del 118 a chiamare i Carabinieri della Compagnia di Pomezia che, guidati dal Capitano Marco Spaziani, si sono recati sul posto per i rilievi di rito. L’uomo lascia la moglie e due figli, una ragazza di 17 anni ed un bambino di 9.
Sul posto per tutto il pomeriggio si sono alternati i familiari della vittima ed i dipendenti: nessuno riesce a darsi pace per l’accaduto, al quale non riescono a dare una spiegazione logica, dal momento che pare che l’uomo non abbia chiesto aiuto finanziario ai parenti, imprenditori pometini. Nessuna lettera che spieghi i motivi della tragica decisione è stato trovato dagli inquirenti. Il disperato gesto potrebbe essere frutto di una combinazione di problemi: l’uomo era appena uscito da una grave malattia, alla quale si sono sommati i disagi economici dovuti alla crisi. La salma dell’uomo è stata trasportata nell’istituto di medicina legale di Tor Vergata.
Francesca Poddesu