ARDEA, BAMBINI DISABILI SENZA ASSISTENZA: LA RIVOLTA DEI GENITORI
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L’art. 12 comma 2 della L.104/92 sancisce il diritto all’istruzione per le persone portatrici di handicap, e recita: \n\n“..E’ garantito il diritto all’educazione e all’istruzione delle persone handicappate nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e nelle università..”. \n\nNel comma 3 si sottolinea la volontà di agevolare lo sviluppo delle potenzialità comunicative, relazionali e di apprendimento del soggetto con handicap e nel comma 4 viene sancito il diritto all’istruzione, a prescindere da qualsiasi difficoltà derivante dalla disabilità. \n\nDisastroso inizio dell’anno scolastico ad Ardea per i bambini disabili, rimasti senza assistenza. L’Amministrazione comunale non ha infatti provveduto per tempo ad organizzare – malgrado fosse stato assicurato fino al giorno precedente da sindaco ed assessore preposto – il servizio. La prima “giustificazione” dei politici è stata, come spesso avviene, dare la colpa a chi li ha preceduti. Ma questa volta la risposta del predecessore, in questo caso Carlo Eufemi, ex sindaco ma ancora attuale dirigente scolastico ad Ardea, non si è fatta attendere. “Non volevo entrare nel merito della vicenda – ha dichiarato Eufemi – ma questo è troppo, specialmente quando si gioca sulla pelle dei bambini disabili e delle loro famiglie”, L’ex sindaco ha quindi mostrato copia delle lettere di accompagno attraverso le quali veniva protocollata all’attuale Primo Cittadino, il 9 agosto scorso (protocollo 2812), la richiesta di unità lavorative e, carte alla mano, ha rinviato al mittente le accuse. Eufemi ha anche annunciato che, malgrado il disservizio creato dal Comune da domani – solo grazie alla sensibilità che lo contraddistingue – ha provveduto lui stesso a risolvere il problema con personale a sua disposizione, affinché nessun bambino perda giorni di scuola, ma soprattutto affinché non ci sia disparità. “Mi auguro che quanto vergognosamente accaduto oggi non si verifichi più”, ha concluso Eufemi, sconcertato da quanto accaduto oggi. Questa mattina nel piazzale della scuola sono giunti i carabinieri di Ardea, chiamati dai genitori dei bambini disabili, che hanno anche presentato una denuncia dell’accaduto. Duro il commento del consigliere Cristina Capraro. “Il comportamento tenuto dall’amministrazione Di Fiori nella gestione della vicenda delle assistenti scolastiche del Comune di Ardea risulta essere offensivo e immorale nei confronti delle famiglie degli alunni oltreché privo di rispetto per le lavoratrici stesse che hanno assicurato, tra mille difficoltà, la continuità del servizio nello scorso anno scolastico. E’ dal mese di Maggio che abbiamo sollecitato, con una interrogazione a risposta scritta, protocollata al Comune, notizie e chiarimenti in merito alla scadenza dell’appalto per l’assistenza scolastica dei bambini diversamente abili e quindi alla necessità di predisporre quanto prima un nuovo bando di gara per l’affidamento in tempo per la riapertura delle scuole. Oggi mi ritrovo, oltre a non aver avuto mai una risposta alla interrogazione, ad essere involontariamente profeta di sventura. Del resto era facilmente prevedibile che ci saremmo ritrovati in una condizione di disservizio se non si fosse intervenuti per tempo. Quello che dovrebbe spiegarci il Sindaco Di Fiori sono le motivazioni per le quali nonostante diversi solleciti oggi le famiglie dei bambini siano costrette a subire tutto ciò”, ha dichiarato la Capraro. “Non ci è dato sapere quanto abbiano influito negligenza, superficialità o malafede in questa occasione ma una considerazione la riteniamo doverosa e scontata: è inutile che il Sindaco parli, tramite i giornali, di bilancio partecipato, trasparenza amministrativa e condivisione delle scelte; siamo convinti che simili pratiche le possano adottare quelle amministrazioni chiare negli indirizzi di gestione e pronte ad assumersi le proprie responsabilità. Tutto il contrario di quello che sta dimostrando con le sue scelte e i suoi comportamenti l’amministrazione Rutula”, ha fatto eco Massimo Stoppo del PSI Ardea. Intanto oggi è stato approvato in Giunta di delegare il dirigente a fare un’indagine di mercato per affidare per tre mesi il servizio ad altra cooperativa visto che la precedente, “Mano Amica”, non ha voluto continuare il servizio in quanto ancora non è ancora stato liquidato il lavoro effettuato in precedenza. “La famiglia deve diffidare con lettera il Dirigente Scolastico a garantire il servizio ovvero ad attivare anche l’azione disciplinare, nel caso in cui l’allievo sia sprovvisto di figure garanti al suo diritto allo studio – ha fatto sapere questa mattina Barbara Tamanti, segretaria di Rifondazione Comunista e mamma di una bambina disabile – Ricordiamo inoltre che il personale ATA ha da anni assunto competenze in materia. A questo punto le domande sono: il Comune è a conoscenza di ogni caso specifico fornitogli dalle scuole? Sapendo che le figure si assistente si differenziano a secondo delle personali esigenze dell’alunna/o?. E’ in grado di differenziare il tipo di intervento? La legge prevede una riunione chiamata GLH di istituto in cui le parti si incontrano e pianificano: cosa ha garantito il Comune alle scuole che ha incontrato ai tavoli di gruppi di lavoro? \n\nAlla luce di tutte queste informazioni, che ha qualsiasi genitore di alunno disabile, ci scandalizza che amministratori facciano orecchie da mercante. Non resta che un ipotesi…non sanno quello che fanno! In particolare l’assessore di settore che insiste col negare il diritto all’assistenza!”.\nLuigi Centore