A Natale, a Santo Stefano e a Capodanno gli spostamenti sono vietati anche tra Comuni. Una decisione questa che ha suscitato non poche polemiche: è vero che bisogna “ridimensionare” le festività, ma perché non è possibile trascorrerle con i propri affetti? Gli stessi che fino al 24 si possono vedere. Quello che ha lasciato perplessi è che ci sono Comuni molto estesi (come quello di Roma) e altri davvero piccoli nel nostro Paese, a separarli solo una strada. Ma il Governo non torna indietro: niente spostamenti per quei giorni di festa. Eppure, c’è chi come il deputato Rendo Tondo, ex Forza Italia e oggi al Gruppo Misto, esponente di Noi con l’Italia – USEI Cambiamo! Alleanza di Centro ha già dichiarato che raggirerà le regole. “Oggi voglio fare un atto di autodenuncia – ha detto Tondo alla Camera – per capire se c’è davvero la volontà di riformare alcune decisioni strane che avete preso per Natale e Capodanno. Io il giorno di Natale andrò a pranzo da mio figlio che abita a 4 km di distanza in un altro Comune. Desidero passare il Natale con mio figlio, consentite ai cittadini di muoversi e di avere pari dignità. A Roma ci si può spostare all’interno di 40 km, mentre in un paesino di periferia all’interno di 4 km no”.
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Questo degli spostamenti è un tema molto delicato e le opposizioni stanno cercando di far fare alla maggioranza un passo indietro. Ma per ora nessun cambiamento: il Governo è deciso a proseguire sulla linea dura. Pronto a tutelare la salute dei cittadini, ma meno gli affetti. In un momento così delicato tra paura, ossessione del contagio e tanta solitudine.