Nella città di Milano non potevano mancare le cliniche per il trapianto di capelli. I primi trapianti di capelli iniziarono nel 1939, con un processo sviluppato da un dermatologo giapponese, Dottore Okuda. La sua tecnica, nota come “punch technique”, nasce dalla volontà di ripristinare i capelli persi a causa di ferite e ustioni. Questa particolare tecnica consisteva nell’estrazione di parti della cute che contenevano follicoli piliferi e li spostavano in piccoli fori nelle aree danneggiate.
Un altro dermatologo in Giappone ha ridotto le dimensioni degli innesti solo pochi anni dopo. Col tempo la tecnologia ha introdotto nuove tecniche adottate nel corso degli anni. Tra le tante realtà presenti nella città meneghina, la più importante è la clinica Capilclinic Milano. Si tratta di una clinica che utilizza le tecniche innovative nel campo del trapianto dei capelli e che permette a migliaia di pazienti di combattere il problema della calvizie.
L’eccellenza a Milano
Rivolgersi ad una clinica Capilclinic vuol dire affidarsi a professionisti del settore capaci di risolvere il problema della calvizie attraverso le tecniche più innovative. Tra queste c’è la tecnica FUE, ossia Follicular Unit Extraction che consiste nell’asportazione di singole unità follicolari e la tecnica FUT che invece prevede l’asportazione ed il successivo innesto di una striscia di cuoio capelluto nella zona diradata.
Queste due procedure sono concettualmente simili ma differiscono profondamente sia per il risultato estetico che per la tecnica di trapianto. La differenza sostanziale a livello di procedura risiede proprio nella tecnica di estrazione dei follicoli.
Nella procedura FUE (Follicular Unit extraction), i capelli vengono estratti singolarmente utilizzando un apposito bisturi poco invasivo, selezionati e reimpiantati nella zona ricevente secondo angolazioni e densità preventivamente studiate dall’equipe medica per produrre un effetto il più naturale possibile. La procedura FUT (Follicular Unit Transplantation), consiste nel prelievo di una striscia di cuoio capelluto (STRIP) dall’area donatrice, che viene successivamente, suturata e reimpiantata nella zona ricevente.
Tale tecnica, anch’essa eseguita in regime ambulatoriale con anestesia locale, comporta la formazione di cicatrici nelle zone donatrici e la sua durata è assolutamente paragonabile con quella della tecnica FUE.
Con la tecnica Fue, in pratica, si va ad espiantare direttamente le unità follicolari tramite bisturi cilindrici dalla zona donatrice, dove solitamente questi ultimi sono resistenti alla calvizia e il successivo innesto nella zona ricevente, ossia l’area ove si è verificata la caduta dei capelli. Sia l’espianto che l’innesto vengono operati singolarmente bulbo per bulbo.
Qualora i bulbi presenti nelle aree donatrici del capo non fossero in numero sufficiente a garantire una buona densità di capelli è possibile espiantare i bulbi piliferi del torace ed impiantarli nella zona centrale della testa. L’autotrapianto con metodo FUE non richiede l’anestesia totale; una semplice anestesia locale evita di provare qualsiasi dolore durante tutto l’intervento. Un autotrapianto con metodo FUE richiede un tempo di intervento che può variare dalle 4 alle 7 ore, a seconda del numero di bulbi necessari a coprire la zona interessata dalla alopecia. I primi risultati saranno evidenti a partire dal terzo mese in poi per arrivare al quinto/sesto mese.