Appello di Polinori (Vicepresidente LIPU/BirdLife Italia) al Sindaco di Fiumicino: “Si chiuda immediatamente la caccia nella zona”.
Ennesimo grave episodio di bracconaggio nella zona dell’Isola Sacra presso la foce del Tevere.
Nella giornata di ieri, 3 dicembre, un cittadino della zona ha notato, in un’area nei pressi del nuovo argine aperta all’attività venatoria, una splendida Garzetta (Egretta garzetta) evidentemente ferita.
Il cittadino ha subito provveduto a raccogliere l’animale ed a consegnarlo, nella giornata odierna, ai volontari del Centro Habitat Mediterraneo LIPU Ostia, da dove è stato immediatamente trasferito al Centro Recupero Fauna Selvatica
Lipu di Roma.
Presso la struttura Lipu di Roma l’airone è stato subito sottoposto ad esame radiografico. L’esito della lastra non ha lasciato purtroppo dubbi.
“L’animale – ha dichiarato Francesca Manzia, Responsabile del Centro Recupero Fauna Selvatica Lipu di Roma – presenta una paralisi degli arti posteriori con assenza di sensibilità profonda, dovuta molto probabilmente al pallino collocato tra le vertebre. Purtroppo la prognosi in questi casi è infausta nella quasi totalità dei casi”.
“Questo ennesimo grave episodio di bracconaggio all’Isola Sacra, ai danni di una garzetta, un airone non confondibile con specie cacciabili – ha dichiarato Alessandro Polinori, Vicepresidente Lipu/BirdLife Italia e Responsabile del CHM LIPU Ostia – ripropone l’assurdità del fatto, da noi già denunciato più volte negli anni passati, che sia ancora consentita la caccia in una zona così delicata, sita alla foce del Tevere ed in linea d’area a poche centinaia di metri dall’oasi LIPU, in un territorio estremamente importante per il transito, la sosta e la nidificazione di oltre 200 specie di uccelli. Episodi del genere non sono purtroppo nuovi in zona, tanto che, in passato, anche esemplari di altre specie protette come spatole, aironi bianchi maggiori, falchi di palude e gheppi sono stati colpiti dalle fucilate dei bracconieri. In aggiunta a ciò nell’area, circondata da case, i cittadini temono quotidianamente per la propria incolumità, laddove più volte famiglie a passeggio, sportivi, proprietari di cani, hanno rischiato di rimanere impallinati. Riteniamo urgente – conclude Polinori – che si provveda ad interdire la zona all’attività venatoria, con un provvedimento da parte del Sindaco di Fiumicino, lavorando al contempo per arrivare ad una più ampia valorizzazione e tutela dell’area e delle preziose presenze ornitologiche presenti”.
Rosanna Sabella