Hanno aspettato che il Giudice della Corte di Cassazione terminasse la camera di consiglio, a mezzanotte, per poi partire alla volta di Nettuno, dove i carabinieri del Ros di Roma e della Compagnia di Anzio hanno tratto in arresto sei persone appartenenti al clan Gallace.
Gli arresti sono la conclusione dell’operazione “Appia”, risalente al 2004: 11 soggetti accusati a vario titolo di associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, traffico internazionale di stupefacenti e alcuni di associazione mafiosa (art. 416 bis c.p.). Solo questa notte il processo si è concluso e si è potuto procedere agli arresti in via definitiva: 6 persone sono state arrestate a Nettuno, 1 a Catanzaro. Tra Anzio e Nettuno sono due le persone persone ricercate, così come in Calabria.
Gli arrestati sono Agazio Gallace, Liberato Tedesco, Vincenzo Bruno Tedesco (figlio di Liberato), Maurizio Molvisi, Paolo Ricano e Francesco Taverniti e dovranno scontare condanne definitive e inappellabili tra i 7 anni e i 23 anni di carcere. Di questi, quattro sono stati arrestati dai carabinieri, mentre due si sono consegnati spontaneamente nel carcere di Rebibbia.
Il clan calabrese, che aveva ormai basi stabili ad Anzio e Nettuno, si occupava principalmente di traffici di droga, che importava dal Sud America e dal Nord Europa, inondando il litorale romano con fiumi di cocaina.