“Si sta pagando inoltre un affitto di tremila euro/mese dei locali a battenti chiusi – specifica Antonio Maniscalc, firmatario della lettera – senza apparenti motivi ostativi da addebitare a terzi ma, evidentemente, soltanto alla solita lentezza della burocrazia comunale; nel caso specifico quella del Sindaco della Città che non firma ancora l’autorizzazione all’apertura. Senza trascurare poi che alla lentezza di cui sopra dovrà essere aggiunta quella della Regione Lazio che, dopo la firma dell’autorizzazione ad operare da parte del Sindaco, dovrà rilasciare il Numero di Codice Regionale, in assenza del quale è vietato aprire l’attività commerciale”. Il danno economico non è solo per le uscite di cassa, ma anche per le mancate entrate, visto che non ci sono incassi. “E’ necessario – spiega Maniscalco – tener conto che in assenza di operatività non ci saranno conseguenti incassi di denaro occorrente a pagare anche le fatture di fornitura dei medicinali adesso fermi negli scaffali frigo della nuova farmacia, alimentati a corrente elettrica anch’essa da pagare, con i conseguenti danni economici per la Società pubblica Pomezia Servizi, quindi a danno di tutti i cittadini. Si evidenzia al Sig. Sindaco che il servizio di farmacia è tra quelli di primaria importanza per gli oltre sessantamila cittadini di Pomezia e dei tantissimi turisti che nella stagione estiva frequentano e vivono nel nostro Comune”. L’Associazione chiede quindi al Primo Cittadino “informazioni sulle reali motivazioni che non hanno permesso la Sua firma dell’autorizzazione ad operare e di conseguenza quando la nuova farmacia comunale di Pomezia potrà essere operativa, restiamo in attesa di una comunicazione ufficiale, e per ottenere se possibile risposta alle altre questioni per le quali abbiamo chiesto da qualche tempo chiarimenti, e ancora in sospeso”.
FARMACIA COMUNALE IN VIA DEL MARE: PERCHE’ ANCORA CHIUSA?
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