Aveva prescritto diverse volte al suo paziente, un anziano signore di 70 anni con un’insufficienza respiratoria cronica, un farmaco salvavita. E per questo, la Asl di Latina per recuperare le somme, ha deciso di pignorare lo stipendio al medico di Fondi. La terapia era stata assegnata proprio da uno pneumologo dell’Asl, ma secondo l’azienda sanitaria sarebbe stato necessario somministrate quel farmaco due volte al giorno, e non quattro come faceva l’anziano che viveva con una modesta pensione.
E’ proprio per questo motivo che, come spiega Repubblica, l’azienda ha contestato al medico le spese per l’acquisto di quel medicinale in eccesso e lo ha condannato a pagare, per recuperare circa 1.400 euro. Il dottore ha cercato di spiegare come – senza quel farmaco – l’anziano avrebbe avuto un’insufficienza respiratoria precoce. Ma la Asl non ha voluto sentire ragioni, neanche le spiegazioni delle figlie dell’uomo (deceduto tre anni fa). Secondo le figlie, il medico avrebbe solo cercato di curare il padre che non riusciva a fare a meno di quel farmaco per respirare. Nonostante il dottore abbia spesso cercato di fargli capire che avrebbe dovuto limitarne il consumo.