Aldo Maria Cursano, vicepresidente vicario di Fipe – Federazione italiana pubblici esercizi (Confcommercio), è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano, su Cusano Italia Tv (canale 264 dtt).
Sulle restrizioni. “Avere le attività chiuse è una pugnalata al cuore –ha affermato Cursano-. Nelle nostre attività c’è la vita, la passione, è la casa, la famiglia, il sacrificio di una vita. Avere le luci spente e non poter lavorare è qualcosa di atroce. La realtà è legata al crollo delle entrate, con una sistematicità nei costi d’impresa legati ad un mondo che non c’è più. Per poter vivere domani bisogna sopravvivere oggi. I crolli sono stati anche del 70-80% delle entrate e i costi sono al 100%, non sta in piedi un modello così. Negli ultimi 10 giorni sono stati sfornati decreti come brioche che stabiliscono nuove regole. Bisogna riorganizzare continuamente processi produttivi e modalità di lavoro, a volte mi sembra che si giochi con la vita delle persone. Se io sono nel deserto e tu l’acqua me la dai tra sei mesi, mi servirà per l’estrema unzione perché il sistema produttivo è morto. Secondo me, se vogliamo salvare le piccole imprese che sono l’anima del nostro Paese, non servono mancette, l’unico sistema è bloccare l’orologio dei costi di fronte alle entrate crollate e dare la possibilità di poter ripartire quando l’incubo sarà superato”.
(Fonte: Radio Cusano Campus)