I nuovi casi di Coronavirus continuano ad aumentare in Italia e quello che preoccupa è il probabile affollamento degli ospedali e delle terapie intensive. Nuove misure sono state varate dal Governo con il Dpcm del 18 ottobre per arginare la diffusione del virus e per scongiurare un secondo lockdown, che non farebbe altro che piegare l’economia – già in crisi – del nostro Paese.
Coronavirus in Italia: il punto della situazione
Solo nella giornata di ieri su 144.737 tamponi si sono registrati 10.874 nuovi casi, 89 morti e 2046 guariti. Salgono le terapie intensive (+73) e i ricoveri in ospedale (+778). Il tasso di positività è sceso al 7,5%.
Coprifuoco alle 23 in Italia: tutte le ipotesi
Regioni come la Campania e la Lombardia si preparano a mettere in pratica il coprifuoco: dalle 23 alle 5 chiudono tutte le attività. Si torna all’autocertificazione? Ma questa misura potrebbe essere estesa anche in tutta Italia? Verrà varato probabilmente nel weekend un nuovo Decreto del Presidente del Consiglio? Questo potrebbe dipendere dall’andamento della curva dei contagi. Tra le ipotesi quella del coprifuoco dalle ore 23 così da limitare gli spostamenti tra le regioni se non per motivi di assoluta esigenza: lavoro e salute. Una misura questa non vista di buon occhio dal Premier Conte che, invece, vorrebbe puntare ad una stretta su scuola e trasporti. La maggioranza, secondo la Stampa, è d’accordo sullo slittamento dell’inizio delle lezioni per le scuole superiore a dopo le ore 10 così da alleggerire il carico dei mezzi di trasporto, ogni giorno presi d’assalto.
Il dibattito sugli orari del coprifuoco
Come riporta Repubblica, il dibattito è proprio sugli orari. Il Pd è per la chiusura di tutte le attività non essenziali dalle 22 alle 6 del mattino, mentre il Movimento 5 Stelle vorrebbe far partire il coprifuoco dall’una fino alle 5.
Palestre, piscine, centri sportivi
Al centro del dibattito anche le palestre e le piscine. “Del resto, nessuna evidenza scientifica denuncia focolai in relazione all’allenamento individuale nei luoghi controllati. Sarebbe stato peggio spingere migliaia di appassionati e di giovani nei parchi cittadini piuttosto che proseguire in luoghi che rispettano regole e protocolli” – aveva detto il ministro Spadafora.
Il Premier Conte nell’ultima conferenza stampa ha lanciato un ultimatum: 7 giorni è il tempo dato a quei centri sportivi che ancora non rispettano le regole di adeguarsi. Qualora non vengano rispettate tutte le misure si procederà alla chiusura totale.