E’ morta a pochi giorni dalla data prevista per il parto. E’ successo tre giorni fa, il 6 ottobre. Una chiamata alle 8:35 al Nue 112, per segnalare che la donna, al nono mese di gravidanza, stava male. La telefonata viene girata all’Ares 118. L’ambulanza arriva sul posto alle ore 8,44. Il personale intervenuto indossava come da prassi i dispositivi di protezione individuale. La donna era cosciente, con un leggero stato febbrile. Con lei c’era il marito. Viene stabilito di portarla all’ospedale San Pietro, dove è seguita per la gravidanza. Ma durante il tragitto qualcosa va storto: la donna perde conoscenza e va in arresto cardio-respiratorio. Il personale a bordo tenta di rianimarla e cambia destinazione, dirigendosi verso il Sant’Andrea, che si trova più vicino in quel momento. Appena arrivati viene portata in sala operatoria per fare un cesareo d’urgenza per cercare di salvare almeno il bambino. Ma né la mamma né il piccolo ce la fanno. Il Sant’Andrea ha disposto l’esame autoptico per stabilire le cause della morte. Adesso la Regione Lazio ha deciso di avviare un’indagine sull’accaduto, per verificare le procedure di soccorso. A renderlo noto la stessa Direzione Regionale Salute del Lazio attraverso una nota ufficiale.
“In merito al decesso di una donna con gravidanza a termine (9 mese) e del suo bambino avvenuto il 6 ottobre la Direzione regionale Salute ha avviato un audit clinico per verificare le procedure operative assistenziali e di soccorso. Da un’indagine preliminare si legge: in data 6 ottobre alle ore 8:35 il NUE 112 riceveva una richiesta di soccorso e la inoltrava all’Ares 118 per una donna con gravidanza a termine che riferiva l’insorgenza di sintomatologia caratterizzata da intenso dolore cervicale, vomito e vertigini. Il mezzo di soccorso dell’Ares 118 giungeva sul luogo alle ore 8:44. L’equipaggio intervenuto in soccorso indossava i dispositivi di protezione individuale e la donna era cosciente con un leggero stato febbrile. La paziente veniva trasportata presso l’ospedale San Pietro (destinazione concordata con il marito poiché il centro seguiva la paziente per la gravidanza). Durante il trasporto la paziente perdeva improvvisamente coscienza andando in arresto cardio-respiratorio. L’equipaggio dell’Ares 118 iniziava immediatamente le manovre di rianimazione cardiopolmonare e decideva di dirigersi presso l’ospedale Sant’Andrea, il più vicino in quel momento. La donna è giunta già in arresto cardiocircolatorio, è stato effettuato un cesareo d’urgenza per tentare di salvare il neonato che tuttavia è ugualmente deceduto nonostante i tentativi di rianimazione. L’A.O. Sant’Andrea ha disposto l’esame autoptico per stabilire le cause del decesso. L’Ares 118, L’A.O. Sant’Andrea e il Servizio sanitario regionale esprimono un profondo cordoglio ai famigliari della donna, purtroppo nonostante la tempestività del soccorso e i vari tentativi di rianimazione non è stato possibile salvarli”.