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Rapina a mano armata a Pontinia: malvivente incastrato dalle telecamere (e alla fine arriva la confessione)

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Napoli, rapina a mano armata

Nel corso della serata di ieri, giovedì 1 ottobre 2020, i poliziotti della Questura di Latina hanno concluso una mirata attività investigativa che ha consentito di procedere al fermo di iniziativa nei confronti di M.A. classe ‘99, gravemente indiziato del delitto di rapina consumata presso l’esercizio commerciale denominato “Sissy Moda” di Pontinia.

Rapina a Pontinia: le indagini

Le indagini hanno avuto inizio a seguito della rapina consumata il 29 settembre u.s. in danno del citato esercizio commerciale. Nella circostanza gli operatori della Squadra Volante, intervenuti tempestivamente, hanno accertato che un rapinatore, con il volto travisato da una mascherina chirurgica e esibendo una pistola che teneva nella cintola, aveva minacciato di morte la malcapitata commessa impossessandosi della somma di 300 Euro per poi allontanarsi a bordo di un’autovettura.

Gli uomini della Squadra Volante, in collaborazione con gli investigatori della Squadra Mobile, hanno provveduto a raccogliere tutti gli elementi disponibili sul luogo del reato, come assunzione di testimonianze ed acquisizione delle immagini estrapolate dai sistemi di sorveglianza.

Telecamere decisive

Le attività hanno consentito di indirizzare i sospetti nei confronti di un individuo. Il confronto tra l’immagine del giovane sospettato e quella del rapinatore immortalato dal sistema di videosorveglianza forniva una considerevole somiglianza fisica; circostanza che, sommata alla rispondenza della vettura utilizzata, determinava gli investigatori ad eseguire una perquisizione nei suo confronti.

L’attività di indagine ha condotto al rinvenimento di capi di vestiario e scarpe simili a quelli indossati dal rapinatore ma, soprattutto, all’interno dell’autovettura è stata rinvenuta una replica di pistola Colt 911, verosimilmente utilizzata nel corso della rapina in argomento. 

Schiacciato dagli evidenti elementi di prova a suo carico, lo stesso M.A. ha ammesso le proprie responsabilità. Ultimate le formalità di rito, il giovane è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Roma “Regina Coeli” a disposizione della competente A.G..

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