A POMEZIA COME A PISA, SI CERCA DI DIFENDERE IL DIRITTO ALLO STUDIO\n\n
UNIVERSITA’ DI POMEZIA: PRESENTATO L’ANNO ACCADEMICO
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A POMEZIA COME A PISA, SI CERCA DI DIFENDERE IL DIRITTO ALLO STUDIO\n\n
L’Università è un bene da conservare e far crescere. Lo hanno detto questo pomeriggio al “Campus degli studi e delle Università di Pomezia”, dove è stato presentato l’Anno Accademico della LUM, la Libera Università del Mediterraneo Jean Monnet, ma lo ha detto, sempre oggi, anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, alla “Normale” di Pisa, che proprio il 18 ottobre festeggia i suoi 200 anni di vita. E, mentre il Governo e la Gelmini tagliano fondi e risorse destinate agli studi, le voci fuori dal coro si fanno sentire. Fuori dal coro perché non vengono dagli studenti in piazza o dagli insegnanti che temono per il loro futuro, ma da chi la scuola la propone. Ed è il caso di Pomezia, dove la sinergia tra l’Amministrazione comunale, la LUM e la CONFAPI, la confederazione delle piccole e medie imprese private, hanno permesso a numerosi studenti di iscriversi ai corsi per le lauree magistrali, ossia quelle di 5 anni, di Economia e Giurisprudenza, senza lasciare la loro città. Insieme all’offerta concordata con La Sapienza, la sede universitaria pometina potrà quindi contare su una didattica soddisfacente, anche se non ancora completa. “Facciamo un passo per volta – ha spiegato Piergiorgio Crosti, presidente del Consorzio Universitario – crescendo insieme ai nostri studenti. Quest’anno l’ingresso della LUM ci consente di procedere in questo percorso, perché dopo appena un anno di tutoraggio avremo la possibilità di diventare sede distaccata, tappa fondamentale per diventare Università autonoma. Al nostro progetto, che è quello dell’internazionalizzazione del nostro centro, si stanno unendo altre 15 università estere, perlopiù del Sud America, le quali si aggiungeranno alle altre già presenti nel circuito – parliamo di un totale di 60 Atenei – che vedono proprio Pomezia come cuore pulsante. Questo significa che qui lo studente potrà trovare non solo libri di testo, ma possibilità reali e concrete di crescita culturale e sociale”. L’accordo con la LUM e la CONFAPI prevede inoltre degli stage per gli studenti, che potranno unire la pratica alla teoria e aprire così delle porte verso il loro futuro lavorativo. “L’Università non deve creare una fabbrica di disoccupati”, ha commentato il Prof. Nicolò Pollari, che ha rappresentato il Rettore De Gennaro, assente per impegni istituzionali. “La nostra – ha dichiarato riferendosi alla LUM – è un’Università certamente piccola, ma con grandi ambizioni. Siamo nati con il chiaro intento di voler offrire al centro-sud Italia un’offerta didattica che coprisse le lacune dello Stato. Abbiamo continuato cercando di stare al passo con le esigenze degli studenti con proposte congrue, che rispondessero alle reali esigenze e vocazioni del territorio. Ora questo territorio è cresciuto, ed è arrivato fino a Pomezia, che rappresenta l’ambiente ideale per la tipologia di studi che proponiamo in questa sede, grazie al tessuto industriale che vi gravita”. Anche l’amministrazione comunale ha voluto esprimere la soddisfazione per il traguardo raggiunto. “Inaugurare un Anno Accademico, soprattutto per facoltà importanti come quelle di Giurisprudenza ed Economia è un’emozione da non dimenticare. Tutti noi abbiamo creduto in questa realtà – ha spiegato il vice sindaco Edgardo Cenacchi – e fatto di tutto affinché non ci venisse strappata dalle mani. Abbiamo investito in tempo, impegno e risorse economiche, ma vedere come questa Università sta crescendo ci fa capire che la strada intrapresa è quella giusta”. “Da oggi a Pomezia e nei Comuni limitrofi si apre una pagina nuova nel settore della formazione universitaria – ha aggiunto l’Assessore alla Cultura Stefano Arciero – Le scelte operate dal Governo hanno limitato le possibilità delle Università statali di garantire gli interventi necessari a sedi come la nostra per crescere, ed i tagli – espressi con soppressione di corsi, accorpamento di cattedre, ulteriore precarizzazione dei ricercatori e dei lavoratori del settore – hanno messo a serio rischio la nostra esperienza locale, ma l’intesa trovata con la LUM ci ha consentito di sopperire alle carenze dello Stato in modo egregio”. L’inaugurazione si è conclusa con la presentazione della Lectio Magistralis “Finirà la crisi?” tenuta dal docente ordinario di Economia Politica dell’Università LUM Dominick Salvatore, che ha saputo coinvolgere con competenza, autorità ed umanità i numerosi giovani presenti.\n