COMUNE DI POMEZIA PRESENTA CONTO “SALATO” PER ASSISTENZA DISABILI
“Nonostante abbiamo aspettato tutto questo tempo – ha riportato Bassani subito dopo l’incontro – non abbiamo avuto una risposta positiva.”
Il comune – ha poi aggiunto la delegata – deve valutare la problematica e approfondirla.
La questione riguarda l’ISEE familiare del disabile che il comune di Pomezia ha valutato in modo di garantire ai meno abbienti di ricevere l’assistenza domiciliare.
Questo andrebbe però a ricadere sulle famiglie meno povere che si trovano a pagare cifre esorbitanti per l’assistenza del familiare con problemi gravi. Inoltre non esiste attualmente una legge che valuta l’ISEE familiare
ISEE e le persone con disabilità: aggiornamento
Alla scadenza della scorsa Legislatura avevamo lasciato la bozza dello schema del decreto ISEE giacente sui tavoli del Ministero del lavoro e delle politiche sociali: il Governo non era giunto in tempo per approvare il nuovo regolamento.
A metà giugno 2013 sembrano profilarsi alcune accellerazioni verso l’approvazione. A che punto sono le nuove regole per l’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente? Diciamo subito che non sono ancora una norma in vigore.
Già lo scorso anno, lo schema del decreto è stato esaminato e approvato dal Consiglio di Stato. È stato, anche in forza della Sentenza 297/2012 della Corte Costituzionale, sottoposto alla “ratifica” della Conferenza Stato Regioni che ha tuttavia non ha raggiunto un’intesa, per l’opposizione della Regione Lombardia.
Nel frattempo si è insediato il nuovo Governo, il nuovo Ministro del lavoro e delle politiche sociali e il vice Ministro alle politiche sociali (Cecilia Guerra).
La bozza di decreto è stato, quindi, oggetto di modificazioni proprio per superare l’opposizione della Regione Lombardia.
Ora la bozza è in attesa di approvazione in Consiglio dei Ministri e, successivamente, di passase all’esame consultivo delle Commissioni di Camera e Senato, prima dell’approvazione definitiva e, quindi, della pubblicazione ed entrata in vigore.
Le ultime modificazioni
Iniziamo questa analisi con l’aspetto più rilevante e cioè dalle modifiche apportate nelle ultime settimane al testo già predisposto nella precedente legislatura. Lo sforzo maggiore di regolamentazione dell’ISEE è mirato a fissare questa modalità di calcolo come “livello essenziale”, cioè come strumento unico da applicarsi in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. È una scelta strategicamente importante perchè evita disparità di trattamenti, contenziosi, iniziative locali restrittive, ma è anche una scelta che alcune regioni hanno contestato, in primis la Lombardia che, nel frattempo, ha realizzato un proprio indicatore (fattore famiglia lombardo) assai diverso dall’ISEE profilato dal Ministero.
Le tensioni raccolte nel confronto in Conferenza Stato-Regioni hanno generato la riscrittura di un importante passaggio del decreto (art. 2, comma 1). Il nuovo testo appare tecnicamente confuso e contraddittorio. Viene confermato che l’ISEE è un “livello essenziale”, ma – al contempo – si afferma che “sono fatte salve le competenze regionali in materia di normazione, programmazione e gestione delle politiche sociali e socio-sanitarie” e ancora “tenuto conto delle disposizioni regionali in materia e delle attribuzioni regionali specificamente dettate in tema di servizi sociali e sociosanitari”.
La contraddizione in termini del comma è foriera di una gran messe di contenziosi, ma, prima ancora di una applicazione disomogenea da Regione a Regione. È una formulazione che vanifica – per il sociale e per il socio-sanitario almeno – la cogenza del futuro regolamento.
Francesca Poddesu