Non è passata inosservata la dichiarazione del consigliere Fabio Fucci, ex sindaco 5 stelle di Pomezia, ora consigliere in quota Lega, rilasciata durante il consiglio comunale di giovedì 30 luglio 2020. Il consigliere comunale ha infatti lamentato la scadenza della convenzione fra il Comune e la Nova Lavinium – società riconducibile alla famiglia Borghese – volta all’accessibilità dell’area archeologica dei XIII altari di Lavinium.
Il tempismo della dichiarazione dell’ex sindaco del Movimento 5 Stelle di Pomezia è stato infatti sorprendente! Queste esternazioni non sono avvenute in un giorno qualsiasi, ma nel giorno della scadenza dell’ordinanza comunale che impone proprio alla Nova Lavinium la rimozione di quel cancello che da quattro anni impedisce l’accesso alle strade (pubbliche) del Borgo di Pratica di Mare. Ci si chiede se non si tratti di una sorta di ritorsione nei confronti dell’attività dell’amministrazione comunale, chiamata a dare esecuzione all’ordinanza emessa dal TAR Lazio che ha confermato la rimozione del famigerato cancello e la riapertura delle strade di Pratica di Mare? Ciò che sicuramente stupisce è che questa dichiarazione provenga dalla bocca dell’ex sindaco grillino,
secondo il quale: «Gli amministratori devono capire che devono dialogare con gli altri soggetti coinvolti e le altre istituzioni, invece di tenere sciocche guerre di posizione. Il valore archeologico della nostra città non può essere sminuito così». Quali sono le “sciocche guerre di posizione” di cui si duole il consigliere comunale? Ci chiediamo se fra queste non vi sia proprio la questione della riapertura delle strade di Pratica di Mare.
Una cosa è certa, il valore archeologico della nostra città di Pomezia non può essere sminuito al pari del valore monumentale, ove rientra proprio l’inaccessibilità da oltre quattro anni delle strade del Borgo, sito fondativo originario del nostro territorio.
L’amministrazione comunale deve quindi procedere senza indugio alla rimozione del cancello, che da anni impedisce l’accesso alle strade del Borgo, con la piena consapevolezza che esistono valori non negoziabili – come l’accessibilità delle strade pubbliche del sito originario del territorio – con buona pace del consigliere Fucci, il quale oltre al ruolo di portavoce dei cittadini, forse ha deciso di incarnare il ruolo di portavoce della Famiglia Borghese?
Varrà la pena ricordare che era proprio Fucci, il sindaco di Pomezia in carica quando iniziò, nel 2016, la chiusura del Borgo di Pratica di Mare.
Era ancora Fucci il sindaco, allorquando il dirigente del Comune di Pomezia, Ing. Renato Curci dichiarò in più atti – poi smentito dal Catasto – la proprietà privata delle strade del Borgo. Era sempre Fucci il sindaco, allorquando venne approvato il documento preliminare di indirizzo della variante generale al Piano regolatore di Pomezia che conteneva la previsione di una nuova lottizzazione da ben 100.000 mc su terreni riconducibili proprio alla Famiglia Borghese. Fabio Fucci, insomma farebbe bene a tacere e a riflettere sui danni prodotti dalla sua amministrazione. Parimenti, l’attuale amministrazione comunale di Pomezia farebbe bene a valutare se, oltre alla necessaria riapertura delle strade di Pratica di Mare, sia giunta l’ora di procedere all’esproprio del sentiero di accesso al sito dei XIII Altari di Lavinium e dell’area del parcheggio limitrofo al museo civico archeologico, al fine di garantirne la fruibilità anche negli anni futuri.
Borgo Pratica di Mare, Fucci portavoce dei borghese?
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