E’ sempre più una bomba ad orologeria pronta a esplodere, la situazione che aleggia intorno al campo rom di via Pontina, a Castel Romano. Dopo che il Comune di Roma ha posto sotto sequestro l’intera area, la situazione all’interno del “Villaggio della Solidarietà” si è fatta pesante: i rom non vogliono andarsene senza avere un’alternativa, ovvero una casa. Sarà un caso, ma proprio da quando l’area è stata sequestrata e l’attenzione a chi entra e chi esce dal campo raddoppiata, sono ricominciati gli incendi: prima solo di notte, con anche scarichi di rifiuti lasciati nella parte laterale, poi anche di giorno.
IL BONUS DI 10.000 EURO L’ANNO PER LE FAMIGLIE CHE TROVANO CASA IN AFFITTO
I più preoccupati sono gli abitanti dell’area F, quelle 28 famiglie, circa 96 persone, che hanno ricevuto la lettera da parte dell’amministrazione capitolina che li “invita” a lasciare il campo entro il 10 settembre. Ma loro, appunto, vogliono altro posto dove andare. Il Campidoglio ha quindi chiesto agli abitanti di sottoscrivere un patto: i rom si cercano casa in affitto per conto proprio, l’Ente paga un bonus di 10.000 euro annuo a famiglia come contributo per l’affitto. Ma il Comune “dimentica” dell’esistenza di un un bando di ben 3,3 milioni di euro destinati proprio ai rom.
Nel frattempo, l’area F appare desolata. «Ecco come si presenta questa mattina l’area F di Castel Romano, dove la Polizia interdice l’ingresso a visitatori esterni – dichiara Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio – E’ importante ricordare che si tratta di uno spazio pubblico, creato e gestito dal Comune di Roma. Solitudine a abbandono, topi e cinghiali. “Ieri neanche l’autocalve è venuta” racconta un residente. Il tempo è sospeso nell’attesa dello sgombero del 10 settembre per il quale qualcuno ha iniziato il conto alla rovescia».
LE CASE DA TROVARE
Ma come faranno i rom a trovare una casa in affitto? Chi – tra i privati – stipulerà un contratto con famiglie dove magari ci sono pregiudicati, persone che stanno scontando i domiciliari e che non hanno un lavoro fisso? Già, perché il bonus del Comune di Roma è valido anche per chi è in queste condizioni, ovvero per chi ha problemi con la giustizia.
“Il Comune dimostra di non conoscere la situazione, né tantomeno le famiglie che vivono in quel campo. E’ impossibile risolvere la situazione in questi termini, perché la maggior parte dei nomadi del comparto F hanno fatto domanda per avere una casa popolare”, dichiara Stasolla.
Nel caso riuscissero a trovare una casa in affitto, perderebbero la possibilità di ottenere una casa popolare: sono moltissimi, infatti, i rom di Castel Romano in graduatoria per gli alloggi Erp di residenza popolare. La difficoltà a reperire un affitto regolare, unita alla perdita della graduatoria (automatica al momento in cui si prende una casa in affitto, oltretutto con un contributo pubblico) spingono quindi i nomadi a rifiutare l’offerta del Comune.
“E’ assurdo che solo dopo 4 anni la sindaca Raggi si accorga di cosa sta succedendo in quel campo, come se non avesse per niente notato di quanto era stato ampiamente detto nei 10 anni precedenti in merito agli accadimenti e allo stato di quell’area. Adesso vuole risolvere le cose in poche settimane, ma non è possibile farlo in questo modo – conclude Stasolla – ci si troverebbe nuovamente nelle condizioni del Camping River, dove al momento dello sgombero le persone rimasero in mezzo alla strada, andando poi a riempire gli altri insediamenti perché nessuno aveva trovato un affitto autonomamente”.