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CAMPOBELLO, NUBE NERA E ARIA MALEODORANTE E IRRESPIRABILE: PAURA TRA GLI ABITANTI DEL QUARTIERE

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Lazio Service, cosa succede dietro i cancelli dello stabilimento di via Messico? E’ quello che si chiedono ripetutamente i residenti della zona Campobello, che ieri pomeriggio hanno vissuto l’ennesimo momento di panico. Verso le 17:00 dalla ciminiera principale si è levata, per più di 45 minuti, una nube densa, bassa e scura, che ha creato una sorta di nebbia dall’odore nauseabondo, tanto da costringere gli abitanti della zona a tapparsi in casa, chiudere le finestre – con il caldo di giugno appena arrivato – e mettere dei fazzoletti umidi davanti a bocca e naso per poter respirare. I residenti, spaventati, hanno chiamato Carabinieri e Polizia Municipale, ma quando questi sono arrivati, dopo le 18:00 e a sirene spiegate, la ciminiera aveva appena smesso di emettere il fumo. “Nella fabbrica, che è dotata di videosorveglianza, hanno avuto modo di spegnere i macchinari e di accogliere al proprio interno le forze dell’ordine, che hanno potuto solo constatare che la ciminiera non emetteva più fumo”, hanno dichiarato sconsolati gli abitanti del quartiere.
La Società Lazio Service è una società nata per lo smaltimento dei rifiuti ferrosi, ma il sospetto dei cittadini che quotidianamente vedono decine di camion provenienti da tutta Italia depositare materiale all’interno della proprietà privata è che vengano in realtà riciclati anche altri tipi di rifiuti, per lo più plastica sporca. Ad avvalorare i sospetti le foto fatte proprio dai cittadini, che riprendono cumuli di rifiuti che non hanno niente a che fare con il materiale ferroso, ma che sembrano essere plastica sporca.
“Ci domandiamo – dichiarano i cittadini – se questa non sia una piccola ILVA, e se come a Taranto dobbiamo aspettarci conseguenze negative per la nostra salute. Ma quando le istituzioni competenti si faranno carico di prendere le dovute decisioni a tutela della salute dei cittadini? Facciamo presente che sono state effettuate le segnalazioni alle forze dell’ordine, alla polizia municipale e ai vigili del fuoco. Qualche settimana fa sono venuti anche i tecnici dell’ARPA, che hanno effettuato alcuni sopralluoghi sull’impatto ambientale, ma i cui risultati a noi cittadini che rischiamo la pelle e la salute non è dato conoscere. Lo scorso mese il Commissario prefettizio ci aveva garantito anche un sopralluogo nelle nostre abitazioni, per verificare come si senta il tremore dovuto alle lavorazioni effettuate nello stabilimento. Ma oltre alla puzza, ai vetri che tremano e rimbombano, all’aria irrespirabile per le nubi nere, cos’altro dobbiamo subire prima che qualcuno faccia qualcosa e che ci faccia sapere con esattezza cosa succede dentro quello stabilimento?”

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