La storia di Roberto si lega alle drammatiche vicende del Covid-19, cui si ammala verso il mese di marzo 2020 nelle città di Brescia.
La sanità pubblica in quel periodo su tutta la Lombardia è in estrema difficoltà e con le terapie intensive pienissime come ben ci racconta la storia di quest’epidemia letale e fulminea, motivo per cui il corpo sanitario che lo tiene in cura decide d’inviarlo in cura a Roma presso l’Ospedale Grassi di Ostia. Nel momento più complesso della sua vita e soprattutto mentre deve combattere contro una bruttissima malattia di cui si conosceva ancora pochissimo, Roberto viene inviato nella Capitale d’Italia in un viaggio della speranza per salvarsi la vita e purtroppo senza la vicinanza – apparentemente – dei propri cari.
L’uomo di Brescia si presenta al famoso nasocomio lidense in condizioni gravissime per l’aggressività del Covid-19 che lo sta colpendo, in una quadro clinico molto delicato che da subito il Dottor Fabrizio Marra – responsabile dell’unità di Rianimazione presso l’Ospedale G.B. Grassi di Ostia – decide di comunicare alla famiglia del paziente e sopratutto alla sorella Giulia.
Una battaglia per la guarigione che si preannuncia da subito molto difficile per l’ammalato bresciano, ma non impossibile se al tuo fianco hai medici dell’Ospedale Grassi che sono disposti a fare miracoli pur di farti tornare in forma e soprattutto permetterti uscire dal complicatissimo tunnel del Covid-19. In questo momento cruciale della vita di Roberto infatti il personale sanitario gioca una partita decisiva, che non si limita solamente a dargli cure per rimetterlo in sesto nella miglior maniera possibile.
Il personale ospedaliero diventa una seconda famiglia per l’uomo, rimasto in terapia nella struttura sanitaria lidense per ben due mesi. I medici e i sanitari si mettono a disposizione della sorella per aggiornarla tutti i giorni sul processo di guarigione del fratello, ma soprattutto danno a Roberto tutto l’affetto e la vicinanza per fargli affrontare questa dura prova anche a livello mentale e superarla.
Ed è proprio da questo bene che Roberto trova la forza – con l’apporto delle cure necessarie – per rimettersi lentamente in salute e andare a riconquistarsi con decisione la propria vita. Un miracolo che fa vedere i propri primi frutti il 25 aprile 2020, quando il Dottor Marra fa vedere in video-chiamata a Giulia il proprio fratello dopo un lungo periodo di degenza: Roberto ovviamente non può parlare perché intubato, ma risponde con gli occhi e gesticola verso il telefono per salutare in video la propria cara sorella. Una sorpresa graditissima per la donna di Brescia, che vedendo la chiamata del medico pensava al peggio e fortunatamente ha dovuto solamente piangere di gioia per i miglioramenti di salute del proprio fratello.
Roberto oggi è fuori dall’Ospedale Grassi, ma ancora sta effettuando tutte le terapie di riabilitazione – non essendo più giovanissimo – per riprendersi completamente la propria vita come prima di gennaio.