Pesante azione vandalica condotta dai Black Lives Metter a Copenaghen, dove hanno deciso di vandalizzare la famosa Sirenetta. Ancora è da capire le motivazioni di una simile azione, che potrebbe veder accendersi la pesante contestazione con l’interpretazione in chiave razzista del vecchio cartone animato Disney.
La statua che fa riferimento al famoso personaggio nato dalla fantasia dello scrittore Hans Christian Andersen, è stata vandalizzata con la scritta “racist fish”. La dicitura è apparsa nello spazio di pietro che è adibito a base su cui si poggia l’intera opera artistica.
Allibito da un simile scenario anche Ane Grum-Schwensen, studiosa delle opere di Andersen e che esclude totalmente vicinanze ai valori razzisti della famosa fiaba dello scrittore danese.
L’accusa che sarebbe accreditata alla Sirenetta di Copenaghen vedrebbe la responsabilità di Disney, che nel film dedicato al personaggio fa comparire un “pesce nero” durante lo sketch cantato di “In fondo al mar”: un’immagine che gli attivisti del Black Lives Metter ricollegano allo stereotipo degli afro-americani.
La statua che si mostra all’entrata del porto di Copenaghen, da diversi anni è vittima dell’azione vandalica di ignoti o gruppi politici. Imbrattata in più occasione, in diversi casi è stata anche danneggiata con la rottura di un braccio o la sottrazione della testa. Già a gennaio 2020 era stata vittima della dicitura “Free Hong Kong”, in una frase che simboleggia il movimento pro-democrazia contro il governo centrale di Pechino.
L’atto più grave ai danni della Sirenetta di Copenaghen risale al 1964, quando gli esponenti del Movimento Situazionista decisero di segargli la testa. Oggi è possibile ammirare solamente una copia di quel viso, con il volto originale di Eline Eriksen scomparso per sempre da quel giorno.
Una nuova decapitazione si provò nel 1990, con i vandali che però riuscirono a porre solo un grave danno all’opera con un taglio di 18 centimetri alla base del collo. La statua risultata irreparabile, fu sostituita con una copia fatta di bronzo e più resistente.
Nel 1998 nuovamente gli fu tagliata la testa alla Sirenetta, ma questa volta i vandali riconsegnarono il pezzo dell’opera in forma anonima.
Nel 2003 addirittura fu fatta saltare in aria con una piccola carica esplosiva, che separò il corpo dell’opera dalla base in roccia.
Nel 2004 invece la statua fu avvolta in un burqa, in segno di protesta verso i negoziati di Bruxelles per far entrare la Turchia in Unione Europea. Più goliardico l’episodio del 2006, quando in mano alla statua venne messo un dildo in occasione della Giornata Internazionale della Donna.