Non trovano pace le spiagge di Ostia, che proprio questa mattina sono ritornate nel centro dell’attenzione mediatica per un caso di grave degrado. Sono stati ritrovati dai bagnanti dello stabilimento ex Amanusa sul Lungomare Amerigo Vespucci, diverse centinaia di chiodi arrugginiti e sporgenti con la punta in prossimità delle paline di distanziamento sociale messi sull’area della spiaggia.
La situazione è stata denunciata ieri pomeriggio dal consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Paolo Ferrara, venendo ripreso poi pochi minuti fa dalla sindaca di Roma Virginia Raggi.
https://www.facebook.com/virginia.raggi.m5sroma/videos/199029341340429/
La sindaca di Roma Capitale sul proprio profilo Facebook dice con tono polemico: “Nella spiaggia libera di Roma, quella dell’ex Amanusa, nella zona est di Ostia, qualcuno ha nascosto nella sabbia diversi chiodi arrugginiti. Li hanno messi verticalmente, a distanza di 10 centimetri, tra le paline che abbiamo installato per il distanziamento sociale. Sembra proprio che siano stati disposti in questo modo appositamente affinché qualcuno li calpestasse e si facesse male. O forse questi vandali volevano far credere ai cittadini che le spiagge di Ostia non sono pulite e sicure? Pensate che oltre ai chiodi abbiamo trovato anche diversi pezzi di bottiglie di vetro rotte. Un pericolo per tutti i bagnanti, soprattutto per i tanti bambini che giocano con la sabbia. Una vera vergogna! Un vero e proprio atto criminale che mette a rischio l’incolumità di chi ogni giorno frequenta le spiagge di Roma. Abbiamo denunciato questo vergognoso episodio alle forze dell’ordine e mi auguro che i responsabili vengano individuati“.
Prosegue la Prima Cittadina capitolina: “Voglio ricordare che la pulizia delle spiagge sul litorale romano avviene regolarmente. La spiaggia in questione è stata ripulita qualche giorno fa con l’erpice, uno strumento che scava in profondità di 20 centimetri. Se quei chiodi fossero stati già lì, sarebbero stati rimossi. A quanto pare a questi vandali non bastavano le paline distrutte e buttate giù, non bastavano i bagni distrutti, i cassonetti incendiati, gli attrezzi per il salvataggio rubati e il magazzino dei bagnini vandalizzato. Sul litorale di Roma, è evidente, diamo fastidio a coloro che non gradiscono il ripristino della legalità. Adesso per colpa loro la spiaggia dovrà rimanere chiusa per due giorni: sabato e domenica. Tutto questo per permettere agli operatori di bonificare a fondo l’intera area. A chi ci attacca dico che noi non arretreremo di un centimetro. Stiamo andando contro questo sistema, sempre a testa alta, nell’interesse dei cittadini onesti che meritano una città sicura e decorosa“.
Dello stesso tono il consigliere in Campidoglio Paolo Ferrara, che oltretutto per l’occasione ha girato il video di denuncia sul grave episodio dell’ex Amanusa: “Ascoltate le parole di questi ragazzi. Incredibile! Chiodi lunghi come un dito inseriti nella sabbia tra una palina e l’altra, bottiglie rotte appositamente a formare delle barriere. Alcuni chiodi avevano dei sassi come base per farli entrare meglio nella carne. Tutto per far male e attaccare questa amministrazione. Accade alla spiaggia libera ‘ex Amanusa’ e a trovarli sono stati i ragazzi che giocavano a pallone. Sono andato a verificare e ho sporto personalmente denuncia al Comando dei Carabinieri che prima sono venuti a verificare sul posto. Ora siamo costretti a chiudere la spiaggia per alcuni giorni e procedere ad una bonifica. Non ci arrendiamo e andiamo avanti con la legalità. Fino in fondo“.
Complotto organizzato contro l’Amministrazione? Fatto da chi e per quali interessi? Sentendo le parole della Raggi e Paolo Ferrara, sembra di trovarsi davanti a un palese complotto che va a colpire non solo l’Amministrazione capitolina e lidense ma anche l’immagine che di Ostia viene data a livello pubblico.
Va detto come neanche due settimane fa nello stesso identico punto si fosse fatto male un ragazzo lidense di 17 anni, che urtando i resti di una passerella dell’ex stabilimento Amanusa si era procurato un taglio profondo al piede. Come non dimenticare oltretutto la storia del bambino feritosi con l’ago di una siringa presso l’Ocra, altra spiaggia libera del territorio di Ostia e pulita solo successivamente all’incidente del piccolo ometto di 9 anni.
Le Forze dell’Ordine che stanno indagando su quest’ultima vergognosa faccenda dovranno far luce sull’origine di queste situazioni, spiegando se c’è una mano politica dietro tutto ciò o solo tanta superficialità nel gestire le spiagge libere del nostro territorio.