Il prossimo venerdì 19 giugno, il CRC Balbuzie di Roma, Centro accreditato con il Sistema Sanitario Regionale, specializzato nella valutazione e riabilitazione dei Disturbi del Linguaggio e della Comunicazione, in collaborazione con il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano organizza la Conferenza internazionale online “La Teleriabilitazione nei Disturbi del Neurosviluppo: esperienze cliniche e di ricerca ai tempi del COVID-19”.
Tra i numerosi danni provocati dal COVID-19, ci sono tutti quei bambini che, affetti da disturbi del Neurosviluppo, da un giorno all’altro, si son visti privati delle cure necessarie. Impossibile garantire il distanziamento sociale e la maggior parte delle realtà sanitarie e dei singoli professionisti in Italia non era pronto ad attivare una nuova modalità terapeutica come la teleriabilitazione, in uso, all’estero, da oltre dieci anni.
“Interrompere la terapia di un bambino con disturbi del neurosviluppo – spiega la prof.ssa Donatella Tomaiuoli, direttore del CRC Balbuzie – significa, il più delle volte, non solo impedirgli di consolidare o raggiungere nuovi obiettivi terapeutici previsti all’interno del progetto riabilitativo, ma anche depauperarlo di quelli raggiunti. È noto, infatti, quanto il fattore tempo sia fondamentale in età evolutiva – in particolar modo in quadri clinici complessi.
La conferenza sarà gratuita. I due enti organizzatori, nelle persone della prof.ssa Tomaiuoli e della prof.ssa Franca Garzotto del Politecnico di Milano, riferiscono: “Abbiamo messo su un panel di interventi ricco e variegato. Il nostro obiettivo è stato quello di offrire quanti più spunti e strumenti operativi a tutti quei professionisti che desiderano intraprendere un’altra modalità di cura. La conferenza del 19 è fino ad oggi un unicum in Italia. Trenta relatori, tra docenti universitari e clinici di tutto il mondo. Ci saranno i Presidenti dei vari ordini professionali a introdurre le singole sessioni, raccontando come ogni singola categoria si è mossa nel periodo di emergenza appena trascorso. Si parlerà di valutazione e trattamento, saranno presentate nuove tecnologie per sostenere il paziente anche a distanza. Saranno presentati i risultati ottenuti dal loro utilizzo. Racconteremo l’esperienza del CRC. Come la nostra pratica clinica si è modificata durante il lockdown”.
Il CRC ha implementato una proposta basata sull’esperienza di realtà che già da tempo utilizzavano la teleriabilitazione.
“Abbiamo intensificato la collaborazione con colleghi stranieri – spiega il dott. Christian Veronesi, psicologo e psicoterapeuta del CRC, tra i fautori del progetto – fino a formulare un sistema che fosse adeguato alla nostra filosofia e ai pazienti, ad oggi, in carico presso il nostro Centro. Siamo venuti a conoscenza, nei nostri studi, di realtà nazionali e internazionali che praticano la teleriabilitazione o che hanno implementato strumenti utili a fare terapia da remoto. All’estero sono molto avanti: esistono linee guida e modalità basate su evidenze scientifiche. In apertura lavori, interverrà la prof.ssa Ellen Cohn dell’University of Pittsburg, editore di una rivista scientifica dedicata alla teleribilitazione, The International Journal of Telerehabilitation, e la prof.ssa Lowman, dell’University of Kentucky, che ha introdotto all’interno dell’UK College of Health Sciences, un corso sulla Telemedicina, sostenendo il valore ricoperto da questa disciplina per tutti i professionisti che si apprestano ad operare nel settore sanitario”.
A seguito di un’introduzione teorica, in cui saranno approfonditi i concetti di Telemedicina e Teleriabilitazione – tra i nomi di spicco presenti in questa sessione, anche il Direttore del Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali dell’Istituto Superiore di Sanità, dott. Francesco Gabbrielli, vi saranno approfondimenti riguardanti la teleriabilitiazione applicata alle singole patologie che caratterizzano il neurosviluppo. Si parlerà di autismo, sordità, balbuzie. Ci si sposterà, ogni quindici-venti minuti, da una regione all’altra dell’Italia, da un continente all’altro. Questo consente la tecnologia; null’altro che un valido alleato, laddove ci siano impedimenti legati alla distanza o – nei casi più remoti e prossimi al contempo – a un’epidemia globale.
Uno dei focus di molti interventi presenti in programma sarà sulla famiglia. Da elemento di contorno – in molti casi – a occhi-braccia-mani degli specialisti che tra counseling e riprese video, hanno insegnato ai genitori a divenire più consapevoli e più esperti nella gestione del proprio bambino, ma anche nella conoscenza delle sue potenzialità.
“La Conferenza vuole essere – aggiunge la prof.ssa Franca Garzotto – una condivisione tra professionisti animati dal desiderio di far bene il proprio, mettendo a frutto quello che i tempi e la scienza offrono. Ci immaginiamo seduti tutti a una tavola rotonda virtuale, dove ognuno illustra ciò che ha pensato, sperimentato, realizzato. Dove ognuno mette a disposizione le proprie conoscenze e ognuno può prendere ciò di cui ha bisogno, per poi approfondirlo e applicarlo alla propria pratica clinica”.
“Sorprendente – riferiscono i fautori del progetto – quanto ognuna delle figure coinvolte, si sia resa disponibile con entusiasmo all’organizzazione della Conferenza, dagli enti patrocinanti ai partner, ai singoli relatori. Come se ciascuno avesse compreso la portata rivoluzionaria di questo progetto, che permetterà ai colleghi di ripartire e ai bambini di riprendere la terapia.
“Il convegno ha richiesto un effort importante – confermano Tomaiuoli e Garzotto – è stata una corsa contro il tempo. Ma è stato facile. Abbiamo ricevuto tanti sì, a dimostrazione che una medesima visione porta a superare ogni tipo di ostacolo, rendendo tutto alla portata di sogno.