Non ha saputo resistere al richiamo dell’estate e del mare, nonostante avesse la febbre a 39.2. E’ successo a Sperlonga, dove martedì mattina una turista romana è stata fermata all’ingresso del Lido Olimpo e rispedita a casa dopo i controlli con termoscanner.
Il lido, infatti, aveva applicato dei rigidi controlli a tutti i turisti che, prima di poter accedere alla spiaggia, dovevano dimostrare di avere una temperatura inferiore ai 37 gradi.
Ecco cosa è successo
Munito di termoscanner Petru Peta, parcheggiatole del Lido Olimpo, era stato incaricato di eseguire questo semplice controllo. Così, anche nell’affollata mattinata di martedì 2 giugno, Petru aveva iniziato a verificare la temperatura di tutti i turisti finché a metà mattinata l’allarme del termoscanner non ha iniziato a suonare.
L’apparecchio aveva registrato la temperatura di 39.2 gradi ad una donna proveniente da Roma.
«La signora voleva fare mezza giornata di mare – racconta Petru – ma aveva la febbre altissima. Credevo fosse un errore quindi ho effettuato la misurazione una seconda volta e poi ancora una terza: il risultato è stato sempre 39.2 e ho deciso di rimandarla a casa».
Controlli severi ma utili
«Anche se non eravamo obbligati – spiega Francesco Corpolongo, titolare del Lido Olimpo – abbiamo deciso di fare questa ulteriore spesa, 80 euro che però sono risultati ben investiti».
«Ci siamo allarmati perché, almeno il dispositivo che abbiamo acquistato noi, sembra molto attendibile e, anzi, sui dipendenti è solito rilevare temperature sempre piuttosto basse. Il parcheggiatore ha subito fatto allontanare la signora. Ci siamo scusati e l’abbiamo invitata a tornare un’altra volta. Purtroppo in questo momento storico le precauzioni non sono mai abbastanza – conclude Francesco – in particolare in giornate come il 2 giugno in cui sono arrivati turisti da tutta la regione».