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SPAZZATURA AD ARDEA. PER SMALTIRE I MEDICINALI OCCORRE CHIAMARE I CARABINIERI

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Che il problema della spazzatura ad Ardea esiste a causa delle inadempienze della società che gestisce l’igiene urbana e a causa anche dell’amministrazione lo sappiamo ormai, quando vediamo i rifiuti per giorni davanti alle abitazioni a seguito dell’ennesimo sciopero dei netturbini o quando vediamo cumuli e cumuli di immondizia davanti ai cassonetti, quei pochi rimasti sul territorio, perché gli incivili gettano senza pensare, ma la criticità dell gestione dei nostri rifiuti pagati a peso d’oro dai cittadini anche quando ci sono giorni di proteste, si avverte ancor di più quando occorre andare a gettare i medicinali. La normativa e la regola della differenziata vogliono che siringhe usate, medicine scadute e altro debbano essere smaltite negli appositi cassonetti “mini” e poco funziali sistemati davanti alle farmacie comunali e private dei comuni.

Quelli di Ardea sono quasi sempre stracolmi per due essenziali motivi che ripetiamo da anni:

GLI ADDETTI all’igiene urbana non passano a ritirare i medicinali.

GLI NCIVILI gettano lampadine e pile nei cassonetti dei medicinali.

” E’ così – ha lamentato la dottoressa di una farmacia comunale di Ardea – ho dovuto chiamare i carabinieri l’ultima volta perché le siringhe erano sul marciapiede, gli addetti non passano mai, e noi non siamo responsabili, non dobbiamo svuotare noi i cassonetti dei medicinali”.

Anche i farmacisti risentono dello scarso servizio come quelle tante famiglie che utilizzano maggiormente medicinali. Nella foto successiva

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c’è una busta adagiata per terra vicino al cassonetto, è di una signora che ha la figlia diabetica e consuma centinaia e cientinaia di aghi, strisce per la misurazione della glicemia, insulina. Ogni mese è costretta a girare con questi rifiuti per giorni prima di trovare un cassonetto libero alla Nuova Florida. A volte è costretta ad andare a Pomezia dove la situazione dei rifiuti non è migliore. Da domenica a oggi ancora gira con i sui rifiuti, in macchina (non li ha abbandonati davanti alla farmacia ovviamente).

Francesca Poddesu

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