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Albano, sequestrati beni per un milione di euro a due fratelli imprenditori: denunciati per evasione fiscale (VIDEO)

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Avevano “dimenticato” di versare l’IVA per 3 anni, dal 2015 al 2018, poi avevano “giocato” con le loro società, svuotandone i conti e cancellandole dal registro delle imprese. Ma i due fratelli di Albano, titolari di aziende costruttrici di macchine da cucire con sede ad Ariccia, sono stati scoperti.

Ammonta a circa un milione di euro il valore dei beni mobili e immobili sequestrati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma in esecuzione di un decreto emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Velletri.

Il provvedimento scaturisce dalle indagini svolte dalla locale Compagnia nei confronti di un’impresa – che i due fratelli gestivano con le relative mogli – che ha omesso il versamento dell’IVA per circa 2 milioni di euro.

Le finte vendite

Dagli accertamenti è emerso che la società, fortemente indebitata verso il Fisco, era stata cancellata dal Registro delle Imprese dopo essere stata “svuotata” del ramo d’azienda economicamente più corposo attraverso atti simulati di cessione tra società giuridicamente distinte ma, di fatto, riconducibili alla stessa famiglia di imprenditori: i soci delle aziende cedente e subentrante erano, infatti, le medesime persone e l’operazione era stata gestita dai rispettivi amministratori, legati da rapporti di stretta parentela, ovvero i due fratelli.

Con tale stratagemma i cespiti erano così rimasti nella disponibilità del debitore ma lo Stato aveva perso ogni garanzia patrimoniale rispetto al credito vantato.

Il sequestro dei beni

Ai due amministratori, segnalati alla Procura della Repubblica di Velletri per i reati di omesso versamento dell’IVA e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, sono stati sequestrati, ai fini della successiva confisca “per equivalente”, un complesso industriale (l’opificio e tutti gli strumenti annessi), un’abitazione di pregio e le somme giacenti su un conto corrente bancario, per un valore di circa un milione di euro.

L’operazione testimonia il costante impegno dell’Autorità Giudiziaria e della Guardia di Finanza a salvaguardia dell’economia legale, dei cittadini onesti e degli imprenditori rispettosi delle regole.

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