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POMEZIA, TROPPE SPESE PER IL PERSONALE: DIPENDENTI A RISCHIO?

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Il Comune ha speso troppo per il personale, negli anni 2012 e 2013? Pare proprio di sì, almeno da quanto emerge dalla determina senza impegno di spesa pubblicata oggi sul sito del Comune di Pomezia e firmata ieri dalla dirigente dott.ssa Carla Mariani (Det. N. 113/DIR1 DEL 08/05/2013), che ha come oggetto la “ricognizione spese di personale per gli anni 2012 e 2013”, con l’individuazione del “limite di spesa” e del “limite per nuove assunzioni”. Nel documento emergono dati preoccupanti: premesso che “ad oggi il Comune di Pomezia non ha approvato il Bilancio di Previsione anno 2013 (il termine è stato differito per legge al 30 giugno, ndr)” e che “con deliberazione commissariale n. 13 del 2 maggio 2013 è stato approvato il Rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2012” e constatato che “la normativa in materia di spese di personale” ha trasformato “la riduzione delle spese di personale da mera disposizione di principio a precetto puntuale e tassativo” senza possibilità di deroga a partire dal 31 maggio 2010, con “estensione del divieto di assunzione di personale, già previsto in caso di mancato rispetto del patto di stabilità” e “limitazione, dal 1° gennaio 2011, della possibilità di procedere ad assunzioni di personale solo entro il limite del 20% della spesa dei cessati dell’anno precedente e nel caso in cui l’incidenza di tali spese sul totale delle spese correnti sia inferiore alla percentuale stabilita dall’art. 76, comma 7, d.L. n. 112/2008” (tale percentuale è stata elevata al 40% per l’anno 2012), ricordando la  “possibilità di garantire integralmente il turn-over di personale addetto al servizio di polizia municipale nel caso in cui l’incidenza delle spese di personale sulle spese correnti non superi il 35%”. Il nuovo quadro normativo ha quindi “congelato per tutti gli enti locali le spese di personale alla data del 31 maggio 2010, vietando ogni ulteriore deroga che comporti aumenti alle spese sostenute nell’anno precedente per gli enti soggetti a patto, quale è il Comune di Pomezia; attraverso il contenimento della dinamica occupazionale, ha inteso attuare una politica di contrazione della spesa sostenuta dal comparto delle autonomie locali”. Dal momento che la Legge finanziaria 2007 prevede che gli Enti debbano assicurare “la riduzione delle spese di personale (…) garantendo il contenimento della dinamica retributiva e occupazionale, con azioni da modulare nell’ambito della propria autonomia” e che “in caso di mancato rispetto dell’obbligo di riduzione delle spese di personale scatta il divieto di assunzione già previsto il caso di mancato rispetto del patto di stabilità interno”. Questo ha fatto quindi scattare la necessità di “effettuare una ricognizione delle spese di personale sostenute nell’anno 2012 al fine di individuare il limite non derogabile da rispettare per l’anno 2013”. La dirigente ricorda poi che “E’ fatto divieto agli enti nei quali l’incidenza delle spese di personale è pari o superiore al 50% delle spese correnti di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo e con qualsivoglia tipologia contrattuale; i restanti enti possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite del 40% della spesa corrispondente alle cessazioni dell’anno precedente”. “Ai fini del computo della percentuale – prosegue il documento – si calcolano le spese sostenute anche dalle società a partecipazione pubblica locale totale o di controllo che sono titolari di affidamento diretto di servizi pubblici locali senza gara, ovvero che svolgono funzioni volte a soddisfare esigenze di interesse generale aventi carattere non industriale, né commerciale, ovvero che svolgono attività nei confronti della pubblica amministrazione a supporto di funzioni amministrative di natura pubblicistica (…)”. Carla Mariani spiega poi meglio quanto si intende attraverso la normativa, la quale “fa divieto agli enti locali di assumere personale a qualsiasi titolo e con qualsivoglia tipologia contrattuale nel caso in cui l’incidenza delle spese di personale sia pari o superiore al 50% delle spese correnti; stabilisce che nel computo del limite si calcolano le spese sostenute anche dalle società a partecipazione pubblica locale totale o di controllo che sono titolari di affidamento diretto di servizi pubblici locali senza gara, ovvero che svolgono funzioni volte a soddisfare esigenze di interesse generale aventi carattere non industriale, né commerciale, ovvero che svolgono attività nei confronti della pubblica amministrazione a supporto di funzioni amministrative di natura pubblicistica, con esclusione delle società quotate in borsa; impone a tutti i restanti enti soggetti a patto di procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite del 40% della spesa corrispondente alle cessazioni avvenute a  medesimo titolo nell’anno precedente, stabilendo altresì che, ai soli fini del calcolo delle facoltà assunzionali, l’onere delle assunzioni di personale addetto alla polizia locale, all’istruzione pubblica e al settore sociale grava nella misura del 50%; per i soli enti locali aventi una incidenza delle spese di personale sulle spese correnti non superiore al 35% è ammessa la copertura integrale del turn-over per il solo personale addetto al servizio di polizia municipale (…)”.

Dopo tutte queste premesse, la Mariani prende le sue decisioni “visti i pareri forniti dalle Corti dei conti”, “lo Statuto comunale” e “il regolamento comunale sull’ordinamento generale degli uffici e dei servizi”, e determina “di quantificare in € 15.005.731,00  l’importo delle spese di personale dell’anno 2012; di dare atto che le spese di personale per l’anno 2013 (…) non sono coerenti con il limite di spesa in quanto registrano un aumento di spesa di € 334.906,56; che ad oggi stante la non approvazione del Bilancio anno 2013 non è possibile quantificare l’incidenza percentuale delle spese di personale sulle spese correnti”. Ma la cosa più seria è quanto viene esposto nella parte finale, nella quale la dirigente determina “di dare atto infine che:

questo ente ha rispettato il patto di stabilità interno per l’esercizio 2012; questo ente non ha rispettato il comma 557 dell’articolo 1 della legge n. 296/2006 e che, pertanto, opera il divieto di assunzioni di personale previsto dall’articolo 76, comma 4, del decreto legge n. 112/2008; di dare atto che il presente provvedimento, non comportando impegno di spesa, diviene esecutivo con la sottoscrizione da parte del responsabile del servizio”. Un grande giro di parole per dire che non si potevano fare assunzioni? E, soprattutto, che tali assunzioni non sono quindi regolari e vanno quindi “cancellate”? Il dubbio di certo si insinua, visto che le assunzioni in seguito ai concorsi sono avvenute proprio nel 2012. E, dopo l’annullamento dei concorsi non ancora completamente espletati, il rischio che anche chi ha già preso servizio – almeno i dipendenti a tempo determinato – possa tornare “a spasso” diventa uno spettro che aleggia su Pomezia, per arrivare fino a chi ha amministrato finora l’ormai disastrato Comune.

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