“Ieri alle 7:28 la polizia ha svegliato a me e le persone che mi ospitano e mi hanno portato via il cellulare e i computer (per questo messaggio sto usando un computer che si paga a ore) e, in questo periodo così difficile, la Questura mi ha bloccato i conti in banca… non ci sono problemi, ma combattere una vecchia politica corrotta porta queste conseguenze”. Inizia così il messaggio postato sul profilo di Alessio Berardo, 38 anni, attivista per i diritti civili a Fiumicino e creatore di due liste civiche a Focene e a Parco Leonardo. I poliziotti si sono presentati ieri mattina alle 7 prima a casa della ex moglie che dormiva con la bambina, poi, non trovandolo, sono andati a cercarlo nel B&B dove l’uomo alloggia provvisoriamente da qualche tempo, a Isola Sacra.
“Mi sono preso un bello spavento anche se gli agenti sono stati davvero gentili. Quasi si sono scusati per l’irruzione. Li conosco. Sono miei amici…”, ha dichiarato l’uomo, per nulla impensierito, almeno all’apparenza.
Alessio Berardo era già stato querelato per diffamazione, per avere più volte attaccato pubblicamente attraverso i social il Sindaco di Fiumicino Esterino Montino – già indagato e citato in giudizio alla Corte dei Conti per inchieste legate alla gestione dei chioschi sulle spiagge e per la vicenda legata alle consulenze legali affidate dal Comune di Fiumicino.
“Combattere questa politica corrotta porta a queste conseguenze – dichiara impavido il Berardo attraverso un post pubblicato questa mattina sul suo profilo Facebook – e il Sindaco che mi ha querelato è il primo della lista”.
Berardo ha aperto recentemente una sezione di “Italia agli Italiani”, il movimento nato recentemente a Treviso “per il nobile obiettivo della rinascita nazionale” secondo il suo fondatore Roberto Fiore. Una coalizione di partiti politici di estrema destra che rappresenta una minaccia per la democrazia, secondo gli oppositori.
“Vi chiedo un favore – prosegue nel post – di far girare più possibile questa comunicazione perché non potrò parlare o rispondere alle persone per aiutarle o per altro, vorrei anche ringraziare i tantissimi cittadini che tramite messaggi privati o incontrandole mi hanno detto tante parole dolci e confortanti.
Mi dispiace solo che la mia piccolina, visto che sono passati prima per la mia casa, si è trovata in queste difficoltà, loro pensano di intimorirci, ma tornerò e torneremo più determinati ancora”.
Secondo il fondatore del movimento in occasione della pandemia non c’è stata alcuna trasparenza nei fondi assegnati, pacchi alimentari al posto dei contributi e dei buoni pasto, ritardi nelle assegnazioni degli ammortizzatori sociali. Ma, al contrario, ci sono tanti, tanti soldi da restituire ai cittadini.
“Vorrei farvi notare che quando devono aiutarvi si parla di burocrazia lunga – chiude il post Berardo – ma quando devono farci stare zitti tutto è veloce, ma non vi preoccupate, ci riprenderemo tutto e ora iniziano veramente a temerci”.