ROMA (ITALPRESS) – “All’inizio del mio lavoro noi abbiamo promosso l’incentivo Cura Italia che stanzia 50 milioni e li finalizza alla implementazione di impianti produttivi per realizzare dpi o incentivare la riconversione di impianti. 40 giorni fa si comprano mascherine dove si trovano, puo’ un paese dipendere per il resto dei suoi giorni dalle importazioni? No. All’inizio il totale dei dpi che venivano scambiati era sostanzialmente al 100% il risultato di importazioni. Perche’ la produzione nazionale sostituisca le importazioni servira’ almeno arrivare a fine estate per avere il 100% di dpi prodotti in Italia. Oggi un quarto della produzione necessaria avviene gia’ attraverso produzioni italiane, penso che sia stato fatto un buon lavoro in 40 giorni”. Lo ha detto il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri, in audizione presso le commissioni riunite Finanze e Attivita’ produttive. “Prima della crisi una mascherina costava 0,08 centesimi l’una, durante i primi giorni della crisi questo prezzo era arrivato ad almeno 5 euro. Le ragioni sono semplici: non esisteva una produzione nazionale, prima erano considerati beni di consumo marginale, ora invece sono diventati di consumo primario all’improvviso, e come succede nei mercati il prezzo sale”, ha aggiunto. “L’obiettivo e’ annientare le speculazione rispetto a un bene primario che e’ la salute, ho chiesto che sui dpi l’Iva sia azzerata, mi sembra che il governo ha intendimento di farlo, ho chiesto che vengano previste delle sanzioni per chi, malgrado la norma, tenta di vendere a un prezzo piu’ alto. Su questo, io che non ho il potere di fissare sanzioni, sarei desideroso di leggere una norma in cui queste speculazioni non solo vengano annullate ma sanzionate”, ha concluso.
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