MILANO (ITALPRESS) – Ultime ore per mettere a punto la partita delle nomine nelle grandi partecipate pubbliche quotate in Borsa. Vale a dire Eni, Leonardo, Enel, Poste Italiane ed Enav. Per l’occasione si e’ aggiunta anche Mps, di cui il Tesoro controlla il 68%. Entro il 20 aprile il ministro Roberto Gualtieri dovra’ presentare le candidature per i consigli d’amministrazione. La battaglia, come sempre in questi casi, e’ stata molto aspra e solamente l’emergere del coronavirus ha impedito che le spaccature arrivassero sulle prime pagine. Si sono confrontate due linee all’interno della maggioranza. Quella del Pd che voleva il congelamento di tutte le squadre almeno per un anno se non proprio per l’intero mandato: una continuita’ confortata anche al fatto che si tratta di manager nominati dai governi Renzi e Gentiloni.
Dall’altra il Movimento Cinque Stelle che ha giocato la carta del rinnovamento preoccupato anche dalla considerazione che, vista la contrazione del consenso elettorale, questa potrebbe essere la prima e ultima volta che il movimento riesce a incidere sulle nomine di primo piano del sistema industriale nazionale.
Il compromesso e’ stato molto faticoso e non e’ detto che nelle ultime ore non possano esserci sorprese. Scontate le conferme di Francesco Starace come amministratore delegato di Enel e di Marcello Del Fante a Poste Italiane, la battaglia si e’ scatenata su tutto il resto.
In Leonardo i grillini chiedevano la sostituzione di Alessandro Profumo con Giuseppe Giordo, attuale direttore generale della Divisione Navi Militari di Fincantieri dopo trent’anni passati a occuparsi di difesa nella aziende pubbliche. Ma la madre di tutte le liti si e’ svolta all’Eni per la sostituzione di Claudio Descalzi. Il Movimento non l’ha spuntata ma in cambio ha ottenuto la sostituzione di tutte le presidenze (tranne Poste Italiane dove si va verso la conferma di Bianca Maria Farina, nominata nel 2017 dal governo Gentiloni). A queste caselle si aggiunge la carica di amministratore delegato in Terna, Enav e Banca Mps.
La sconfitta su Eni, pero’, ha lasciato il segno.
“Su aziende grandi e importanti come Eni non possono gravare le ombre delle inchieste giudiziarie e soprattutto bisogna aprire una riflessione seria sugli scenari energetici e sulla connessione tra le scelte in questo campo e le ricadute economiche, occupazionali e climatiche”, scrivono i deputati M5s nelle commissioni Ambiente e Attivita’ produttive, chiedendo “scelte decise di qualita’, discontinuita’ e rinnovamento delle politiche industriali”.
A fare le spese del braccio di ferro e’ stata Emma Marcegaglia. Con tutta probabilita’ lascera’ la presidenza a Lucia Calvosa, docente di diritto commerciale a Pisa, nipote di Fedele Calvosa, procuratore della Repubblica a Frosinone ucciso l’8 novembre 1978 dalle Formazioni Comuniste Combattenti. E’ stata consigliere d’amministrazione di Telecom dal 2011 al 2018 e oggi fa parte del consiglio della casa editrice del quotidiano Il Fatto Quotidiano il cui direttore Marco Travaglio non ha mai nascosto le sue simpatie per il Movimento e, in particolare per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Nel consiglio Eni entreranno anche Umberto Saccone, Nathalie Tocci, Federica Guidi e Filippo Giansante. Nel collegio sindacale e’ prevista la nomina di Giovanna Ceribelli, 71 anni, bergamasca che nel 2016 come sindaco dell’azienda ospedaliera di Vimercate era stata autrice della denuncia che aveva smascherato un giro di tangenti per la fornitura di servizi odontoiatrici agli ospedali della Lombardia.
A Leonardo il cambio riguarda la poltrona di presidente, attualmente occupata dall’ex capo della Polizia Gianni De Gennaro. Al suo posto l’attuale direttore dell’Aise Luciano Carta, nominato in quel ruolo dal governo Conte I.
A Terna l’amministratore delegato Luigi Ferraris dovrebbe essere sostituito da Stefano Donnarumma, dal 2017 alla guida di Acea per volonta’ della giunta Raggi. Il buon lavoro svolto da Ferraris in Terna in questi anni gli spianerebbe la strada per un incarico nel gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. Alla presidenza al posto di Catia Bastioli, l’imprenditrice nominata da Renzi, e’ stata designata Valentina Bosetti, economista che si occupa di ambiente. E’ professoressa associata di Economia ambientale ed Economia dei cambiamenti climatici all’universita’ Bocconi di Milano.
All’Enav dovrebbe andare come amministratore delegato l’attuale presidente dell’Atac (la municipalizzata dei trasporti di Roma) Paolo Simioni. Alla presidenza Francesca Isgro’, attuale consigliere d’amministrazione dii Poste in quota Pd.
A Mps, infine Guido Bastianini, ex amministratore delegato di Banca Carige fra il 2016 e il 2017, sara’ amministratore delegato al posto di Marco Morelli che ha chiesto di non essere ricandidato. Patrizia Grieco diventera’ presidente lasciando la poltrona piu’ alta di Enel a Michele Crisostomo, l’avvocato leccese specializzato nell’assistenza a banche e assicurazioni. Ha curato il ricorso contro l’Unione Europea che ha portato a un successo italiano nella vicenda dell’acquisto di Banca Tercas (ex Cassa di Teramo) da parte della Banca popolare di Bari.
Il centrodestra pero’ insorge. “Noi avevamo chiesto il congelamento e il rinnovo automatico degli amministratori in carica, sia perche’ in questa fase non e’ opportuno introdurre motivi di tensione e di conflitto mentre tutte le forze dovrebbero essere orientate alla lotta all’emergenza sanitaria ed economica, sia per salvaguardare la stabilita’ e la continuita’ nella guida delle aziende in un momento delicatissimo”, tuonano Matteo Salvini, Silvio Berlusconi, e Giorgia Meloni, accusando la maggioranza di voler tentare una forzatura quando anche il controllo parlamentare e’ necessariamente indebolito.
(ITALPRESS).
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