Luigi Centore
BENI CONFISCATI ALLA MAFIA: PERCHE’ NON SI UTILIZZANO?
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Lo Stato concede al Comune di Ardea le proprietà confiscate alla mafia, ma l’Amministrazione le lascia in stato di abbandono o le affida ad associazioni romane che non le utilizzano da anni. Questo è quanto accade ad Ardea, dove purtroppo né il sindaco Luca Di Fiori né l’assessore ai servizi sociali Diego Rubi sembrano interessati a concedere i beni provenienti da confische ad associazioni malavitose ad associazioni onlus del territorio. E’ sotto gli occhi di tutti il degrado e l’abbandono della villa in via Modena, ormai coperta da una folta sterpaglia pericolosa anche per le abitazioni circostanti, dell’appartamento in via Bologna, del terreno nella Banditella Bassa, della villa a Colle Romito. Tutte proprietà attualmente inutilizzate. Nel caso della villa di Colle Romito il Comune, per ristrutturarla e realizzarci il centro di cura contro l’Alzheimer, ha speso oltre duecentomila euro, ma la villa è ancora chiusa. Stessa cosa per l’appartamento di via Bologna, sul quale i consiglieri Antonino Abate, Stefano Ludovici e Luca Fanco in più riunioni di consiglio comunale hanno presentato in passato delle interrogazioni, alle quali fu risposto dal consigliere Riccardo Iotti che “l’appartamento di via Bologna è stato assegnato ad una associazione onlus non del territorio, che fino ad un anno fa aveva realizzato il centro giovanile, ora purtroppo per mancanza di finanziamenti pubblici l’attività non si può svolgere e quindi resta chiusa”. Non si capisce perché, malgrado le tante richieste, la casa non viene riassegnata. Va detto che l’associazione che ha avuto assegnato l’appartamento di via Bologna è la stessa che gestisce brillantemente un’altra casa confiscata dallo Stato, dove ben funziona una casa famiglia. Il consigliere Luca Fanco riproporrà l’interrogazione al prossimo consiglio comunale di mercoledì 24 aprile e non è escluso che l’interrogazione venga inviata anche ad altri organi istituzionali tra cui la Prefettura, come non è escluso che altri consiglieri come Abate, Ludovici ed il presidente della commissione trasparenza Cristina Capraro possano controfirmarla.
Luigi Centore