Un’altra vittima del corpo sanitario è venuta a mancare in queste ore per il Coronavirus, dove il dottor Francesco Cortesi ha perso la vita dopo aver palesato i sintomi della nota polmonite cinese nell’ultimo mese.
L’uomo aveva cominciato a stare male intorno alla data del 10 marzo, quando dentro la propria casa cominciò a presentare i sintomi del COVID-19 attraverso violenti febbri e dispnea. Primi sintomi che aveva provato ad affrontare dentro la propria casa di Vitinia per quasi quattro giorni, quando l’aggravarsi delle condizioni fisiche lo aveva portato a segnalare il proprio stato di salute alla ASL di zona competente.
Proprio dall’azienda sanitaria locale le richieste del medico di Vitinia erano rimaste sorde, considerato come non avvennero interventi nemmeno sulla possibilità di effettuare il tampone per valutare l’ipotetico contagio da Coronavirus. Una condizione che ha costretto l’uomo a non essere soccorso per diversi giorni preziosi, fino a quando il precipitare delle proprie condizioni fisiche e probabilmente la disperazione l’hanno portato a recarsi presso il Pronto Soccorso locale più vicino alla propria abitazione.
Presso i locali ospedalieri il dottor Francesco Cortesi è risultato positivo al tampone per il COVID-19, venendo subito trasferito nei reparti di terapia intensiva dell’Ospedale Spallanzani di Roma per ricevere le cure necessarie a salvarlo dalla malattia.
Nonostante avesse mostrato in questi giorni dei netti miglioramenti sulle proprie condizioni di salute e riguardo la battaglia contro la polmonite cinese, nella giornata di ieri sera una ricaduta della malattia è stata fatale per la sua salute.
Il medico probabilmente ha contratto il virus presso il reparto di chirurgia dell’Ospedale Vannini Figlie di San Camilla, dove anche nelle settimane scorse si erano palesati più di qualche contagio tra i colleghi. Tra queste persone c’è una dottoressa, che per il COVID-19 è ancora in terapia presso i locali sanitari dello Spallanzani.
Il medico lascia una moglie e un figlio, con gli stessi colleghi del medico che sottolineano come serva un necessario ricovero ospedaliero anche per loro.