Il gruppo di volontari ‘Alberi in Periferia’ sta lanciando in questi giorni l’iniziativa “Seminiamoli!“.
<<In questo periodo di crisi, vogliamo coinvolgere tutti i cittadini in un’azione pratica di tutela ambientale e partecipazione sociale, perchè anche in questo periodo in cui siamo costretti a casa, possiamo e dobbiamo iniziare a costruire il dopo>>. Dichiara Andrea, uno dei volontari di Alberi in Periferia.
<<L’idea è molto semplice: invitiamo i cittadini a piantare nei propri vasi i semi dei frutti di stagione che stanno consumando (agrumi, mele, pere, kiwi…), sulla nostra pagina Facebook (https://www.facebook.com/alberiinperiferia/) abbiamo preparato un facile tutorial, e una volta che le piante saranno cresciute ci occuperemo noi di piantarle in uno spazio pubblico delle nostre periferie romane e ce ne prendere cura.
E’ una piccola azione concreta ma anche dal volere simbolico: in un periodo complicato come questo che stiamo vivendo, possiamo iniziare a mettere in pratica delle azioni virtuose che daranno i suoi frutti quando tutto sarà finito. E il giorno in cui andremo a mettere a dimore le varie piantine – conclude Andrea – sarà una giornata di festa. I nostri frutti daranno frutti>>.
Conosciamo meglio il progetto:
Alberi in Periferia nasce nell’Ottobre del 2019, con un gruppo spontaneo, nato dal basso e indipendente da qualsiasi partito o associazione. L’obiettivo dei volontari è semplice: piantare quanti più alberi possibile nei quartieri della periferia romana. Per una duplice motivazione: ambientalista e sociale.
Ambientale perchè: piantare alberi, soprattutto in contesti urbani, è di cruciale importanza per contrastare l’aumento di anidrite carbonica e le polveri inquinanti.
Sociale perchè: si scelgono luoghi che hanno bisogno di essere riqualificati, e si crea sempre una rete di collaborazione con le realtà sociali del territorio che “adottano” gli alberi (comitati di quartiere, associazioni no-profit…).
In circa sei mesi di attività sono già stati piantati oltre 100 alberi.
L’arte (musica, teatro, poesia…) è l’unica fonte di finanziamento dei volontari.