Prosegue imperterrita la lotta contro il temibile Coronavirus. Oltre all’eccezionale impegno del personale sanitario e delle forze dell’ordine, si è creata una vera e propria rete di solidarietà tra i cittadini in questo momento di emergenza. La sede del X Municipio si è infatti trasformata in una vera e propria centrale di stoccaggio. Beni di prima necessità e farmaci saranno consegnati alle famiglie più bisognose, che maggiormente stanno risentendo della crisi economica causata dal Covid-19.
Un’opera caritatevole che a dire il vero va avanti già da alcune settimane. Sono stati infatti donati beni dal valore di decine di migliaia di euro. Un’attività che si è intensificata già in queste ore. I Servizi Sociali hanno infatti indicato le prime 97 famiglie alle quali sarà destinata la distribuzione dei pacchi spesa. Nei prossimi giorni altre consegne verranno effettuate sia ai nuclei familiari sia alla Caritas e alle parrocchie. Queste ultime provvederanno a loro volta a smistare i beni all’interno della propria zona di competenza.
Lo smistamento dei pacchi spesa avverrà all’interno del territorio del X Municipio ed è stato pensato per garantire ai cittadini un’autonomia di circa 20 giorni. Saranno inoltre distribuiti prodotti per l’infanzia alle famiglie con bambini piccoli.
L’erogazione dei beni sarà effettuata da una rete di cui fanno parte il Centro Sportivo della Guardia di Finanza dell’Infernetto, l’Esercito e la Protezione Civile di Roma Capitale.
Diverse associazioni hanno contribuito a realizzare quest’opera di sostegno reciproco. L’Associazione Paint Planet ha acquistato 10mila euro di beni di prima necessità e li ha consegnati al Municipio. Hanno contribuito alle donazioni i supermercati Todis del litorale e Carrefour della stazione di Lido Centro. Un ulteriore contributo è stato dato dalla Fattoria degli Animali, nonché da tutte le associazioni di volontariato e dai banchi alimentari del territorio.
Si tratta dell’ennesimo esempio di altruismo collettivo in uno dei momenti più drammatici della storia del nostro Paese. Un punto fermo da quale sarebbe auspicabile ripartire anche quando ci lasceremo alle spalle la tragica esperienza attuale.
