<<Ho appreso dalla stampa che Acqualatina si avvarrà della cassa integrazione per oltre 300 dipendenti per far fronte alla crisi scatenata dal Coronavirus.
Ritengo questa una scelta singolare per un’azienda mista pubblico-privata che ha dichiarato al bilancio 2018 ben 11 milioni di utili. Piuttosto avrebbe avuto le potenzialità combattere la crisi con decisioni che agevolino i consumatori.
Altri aspetti della questione sono meritevoli di attenzione. Il gestore essendo una società pubblico-privata deve chiarire i motivi che lo hanno spinto ad optare per la cassa integrazione. È facile immaginare che marzo sia stato un mese difficile ma è bene chiarire se ci sono state difficoltà economico-finanziarie anche nei mesi precedenti.
Inoltre il gestore del servizio idrico ha garantito la continuità del servizio e non ha previsto al contempo una riduzione delle tariffe per i consumatori. Sulla questione dei servizi, le ipotesi sono due: se questi non saranno ristretti, o nei periodi normali c’è un esubero di personale, oppure a causa della cassa integrazione i servizi subiranno comunque delle riduzioni e allora non ritengo giusto che i contribuenti debbano pagarli a prezzo pieno. Propendo per la seconda ipotesi.
Sul fronte delle tariffe, mi è d’obbligo segnalare che finché non sarà prevista una riduzione delle bollette, Acqualatina continuerà ad incassare come sempre. Certo, probabilmente si troverà a far fronte a tante persone che non potranno pagare con regolarità, in quanto messi a dura prova dalla crisi e dal lockdown, circostanze che in molti casi hanno azzerato gli incassi e gli stipendi, ma non ho dubbi che le bollette emesse, se anche con scadenze prorogate, prima o poi saranno riscosse.
Trovo giusto a questo punto che sia convocata la conferenza dei sindaci dell’ATO4 e si proceda con una contestuale riduzione delle tariffe. In questo momento è un atto di buon senso verso tanti cittadini che le bollette non potranno pagarle.
La riunione dell’ATO4 deve inoltre diventare sede per stabilire come si intende procedere con gli investimenti, che inevitabilmente con la cassa integrazione subiranno una battuta d’arresto. Infine, deve essere occasione per rassicurare i sindaci che temono di dover fronteggiare le consuete crisi idriche dell’estate con il personale di Acqualatina ridotto.
Ad ogni modo, mi riservo di presentare un atto di sindacato ispettivo coinvolgendo i ministeri competenti per fare piena luce sulla vicenda>>.
Lo dichiara il Senatore Nicola Calandrini.