Il PCI di Fara Sabina aveva denunciato nei giorni scorsi l’assenza di tutela sanitaria alla Amazon di Passo Corese. Ora siamo di fronte all’accaduto.
Il segretario del PCI Marco Sgavicchia ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Apprendiamo con dispiacere e con rammarico che un lavoratore di Amazon Passo Corese è risultato positivo al virus. Nei giorni scorsi avevamo sollecitato l’aumento di precauzioni sanitarie perché dei lavoratori ci avevano denunciato le carenze di prevenzione e di profilassi all’interno dei posti di lavoro del colosso Amazon. Evidentemente la nostra voce è rimasta tristemente inascoltata. La ricerca del profitto ha avuto la meglio sulla tutela della salute dei lavoratori. La mancata fornitura ai lavoratori dei dispositivi di prevenzione individuali (guanti e mascherine) e la eccessiva promiscuità, sia nelle postazioni lavorative che nelle file per i servizi igienici e negli spazi destinati alla mensa, sono probabilmente le cause di questa prima positività. Lo avevamo denunciato, ma è servito a poco. Il PCI è una forza di opposizione a questo governo, ma non sfrutta i tristi eventi per operazioni di basso sciacallaggio. Facemmo notare la forte contraddizione tra le aspre misure prese contro chi si faceva una corsetta e la eccessiva leggerezza nella tutela dei lavoratori di Amazon. Facemmo notare che i prodotti distribuiti da Amazon, per circa l’ 80%, non possono essere considerati indispensabili. Le nostre considerazioni non si basano su fake news, atte a raccattare qualche voto. Esse sono la sincera e profonda vicinanza ai lavoratori, ai quali va tutta la nostra solidarietà. Ci auguriamo che vengano finalmente prese le massime precauzioni, almeno ora”.
E’ poi giunta la posizione diffusa da Amazon in merito alla dipendente del centro di distribuzione di Passo Corese posta in quarantena, che riportiamo di seguito.
“Siamo vicini alla collega in quarantena a cui auguriamo una pronta guarigione. Il centro di Distribuzione di Passo Corese è operativo. Sin dal primo momento, abbiamo lavorato a stretto contatto con le autorità locali per rispondere in modo proattivo alla situazione di emergenza, continuando a garantire il nostro servizio ai clienti e preservando allo stesso tempo la salute di tutti i nostri dipendenti. In quest’ottica abbiamo introdotto una serie di misure preventive in tutti i nostri centri logistici per la loro salvaguardia: abbiamo aumentato le operazioni di pulizia, introdotto la distanza di sicurezza minima e richiesto ai corrieri di restare a distanza dai clienti quando effettuano le consegne. La salute dei nostri dipendenti rappresenta la nostra priorità ed è estremamente importante che rimanga a casa chiunque non si senta bene o viva insieme a persone che hanno avuto la febbre nelle ultime 24 ore. Per supportare al meglio le nostre persone durante questo periodo abbiamo aumentato la nostra disponibilità in termini di permessi retribuiti e stiamo permettendo alle persone di usufruire delle ferie in base alle necessità”.