“Come precedentemente annunciato la grande falce ha colpito ancora il sociale ad Ardea. Con la gara sul servizio di assistenza domiciliare, arrivano i tagli. Così il comune di Ardea risponde alla crisi, diminuendo e dimezzando persino le ore alle famiglie in difficoltà. Un modo come un altro di ovviare una situazione economica difficile, ma senza dubbio nella direzione ingiusta. Un metodo di risparmio sulla vita dei cittadini più deboli, in nome di un bilancio difficile da capire, soprattutto perché sarebbe utile interpretare l’entità del risparmio in questione. Nel corso degli anni abbiamo assistito al restringimento costante e spietato sempre e solo sul sociale, considerato sempre di più come fonte di spesa e mai di utilità. Questa interpretazione dei servizi sociali rende bene l’idea della natura di amministrazioni sorde e inadeguate, incapaci di trasformare in benefici le varie emergenze che via via si presentano. Crediamo infatti come proponiamo da anni, possibile agevolare le famiglie con interventi di supporto anche su base di organizzazioni di mutuo aiuto a costo zero, con la partecipazione anche delle famiglie, nei casi dove è possibile, e rendere la cittadinanza sensibile alla solidarietà, qui la disabilità e la senescenza sono un mondo a parte… Ribadiamo il concetto dell’ottimizzazione dei fondi, tagliando semmai su altro, ma a questo punto poco conta, in una città in cui tutto va a rotoli, dalle strade, all’illuminazione, dalle scuole, alla cultura, dal rispetto per l’ambiente, al lavoro giovanile e anche all’aggregazione giovanile, per arrivare a una spartizione di incarichi, interna solo a un gruppo dirigente. In un quadro tanto triste, il minimo che potevamo aspettarci è proprio il severo, ingiusto, ignobile attacco alle fasce deboli, che poco hanno se non un piccolo sostegno, spesso insufficiente, ma vitale. Cittadini stanchi e critici che ricadono in vecchie illusioni dettate da false promesse, questa è Ardea.
Rifondazione comunista circolo di Ardea”