Un atto di significazione diffida, in merito alla richiesta di dotare di Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) FFP2 e/o FFP3 gli operatori sanitari e di valutare la opportunità di eseguire tamponi al personale venuto in contatto con soggetti COVID 19 positivi e contestuale diffida ad adempiere, è stato trasmesso dal Sindacato Cisl Medici Lazio alla Regione.
«Sussiste la necessità di dotare gli operatori sanitari di DPI FFP2 (mascherine con specifiche indicazioni nel filtraggio delle particelle fini, anche tossiche quali ad esempio levigatura di parti metalliche e resine o per proteggere da virus influenzali) e/o FFP3 (mascherine che offrono una più ampia protezione contro le sostanze nocive cancerogene e i microrganismi patogeni come virus, batteri e funghi), e di quanto altro utile a garantire la tutela psicofisica dei medici e degli altri operatori sanitari e per impedire la diffusione del contagio», si legge nella missiva.
La CISL: «Valutare l’opportunità di effettuare tamponi a tutti coloro che siano stati in contatto con pazienti COVID 19 positivi»
«Ritenuto poi – si legge ancora – che le mascherine FFP2 con un’efficacia filtrante del 92% e le FFP3 con un’efficacia filtrante del 98% appaiono in grado di difendere dal contagio dei virus, considerato inoltre che per contenere la diffusione del Coronavirus la CISL MEDICI LAZIO ritiene che debba essere attentamente valutata la opportunità di effettuare tamponi a tutti coloro che siano stati in contatto con pazienti COVID 19 positivi indipendentemente dal fatto che siano sintomatici o meno, invita le SS.LL, ciascuna per quanto di competenza, ad adottare gli atti di competenza per garantire l’adeguata fornitura di DPI FFP2 e/o FFP3 nonché di guanti, visiere e sopracamici a tutti gli operatori sanitari e a rendere obbligatorio l’uso delle maschere FFP3 in tutti gli operatori preposti a procedure che possano determinare la generazione di aerosol».